Buone feste dal Consorzio Tutela del Formaggio Montasio DOP

Una stella di Montasio per un Natale speciale

In un piccolo villaggio ai piedi delle montagne, dove l’inverno avvolge tutto in un manto bianco e scintillante, una famiglia si riunisce ogni Natale per decorare l’albero con amore e cura. Il momento è atteso con trepidazione, tutti si raccolgono attorno all’albero per decorarlo e per posizionare la stella sulla sua sommità. Quest’anno, però, la stella è speciale: è fatta interamente di Montasio, il formaggio più prezioso della regione.

La stella, creata dal nonno, un vecchio casaro del paese, rappresenta l’amore e l’unità della famiglia. Con le sue mani esperte ha plasmato il Montasio più stagionato in una stella dorata, perfetta per brillare in cima all’albero. “Questo formaggio è il simbolo della nostra famiglia”, dice il nonno, mentre i nipotini lo osservano con occhi pieni di meraviglia. “La sua forza e il suo sapore raccontano l’amore che ci tiene uniti.”.

Ogni membro della famiglia ha un ruolo speciale nel decorare l’albero. I bambini si occupano delle luci colorate, la mamma dei nastri e delle palline e il papà appende le decorazioni di legno fatte a mano, ciascuna con una storia di Natali passati. Alla fine giunge il momento più atteso: la stella di Montasio. Il nonno, con mani tremanti ma sicure, la posiziona sulla cima dell’albero, riempiendo la casa di un profumo delizioso, quasi a ricordare che il Natale non è solo luci e doni, ma anche tradizione e famiglia.

Con la stella di Montasio in alto, l’albero brilla di calore e spirito festivo. Attorno a questo simbolo natalizio, la famiglia si stringe, condividendo storie, ricordi, risate e piatti tipici della tradizione. La stella, dalla sua posizione privilegiata, osserva tutto, radiante, consapevole di essere il simbolo di un Natale speciale. In quell’istante, il tempo sembra fermarsi. E mentre le fiamme del camino crepitano, la famiglia si sente più salda che mai.

 

Che questo Natale porti a tutti lo stesso senso di unità e amore che riscalda il cuore di questa famiglia. Che ognuno possa trovare il proprio Montasio, a brillare sulla cima dell’albero, a ricordare quanto sia preziosa la condivisione.

Buone feste a tutti, dal Consorzio per la Tutela del formaggio Montasio DOP!

Gnocchi di patate viola con fonduta di Montasio e pioppini arrosto

Gnocchi di patate viola con fonduta di Montasio e pioppini arrosto

L’autunno è la stagione dei colori caldi, delle foglie che cadono e dei sapori intensi che scaldano cuore e cucina. È il momento perfetto per riscoprire gustosi abbinamenti che celebrano i doni della terra, come i funghi, protagonisti indiscussi delle tavole di questa stagione.

 

La ricetta che vi proponiamo unisce la dolcezza delle patate viola, la cremosità del Montasio stagionato e la delicatezza dei funghi pioppini. Un mix di consistenze e sapori che renderà speciale il vostro piatto.

 

Per preparare gli gnocchi di patate viola con fonduta di Montasio e pioppini arrosto avrete bisogno di:

  • 500 g patate viola
  • 1 uovo
  • 100 g farina 00
  • 500 ml panna
  • 200 g Montasio stagionato
  • 150 g funghi pioppini
  • 50 g burro
  • timo fresco
  • noce moscata
  • sale
  • pepe

 

Per prima cosa, cuocete le patate viola con la buccia, lessandole o cuocendole a vapore per mantenerne inalterati i nutrienti. Una volta pronte, spellatele e schiacciatele finché sono ancora calde, poi unite farina, uovo, un pizzico di sale e una grattugiata di noce moscata. Lavorate l’impasto fino a ottenere una consistenza morbida ma compatta.

Dividete l’impasto in porzioni, formate dei cilindri lunghi e tagliateli a pezzetti per dare forma agli gnocchi. Se volete, passateli su un rigagnocchi per creare le tipiche scanalature, perfette per raccogliere la fonduta.

Passiamo ora a preparare la fonduta. In un pentolino versate la panna e fatela ridurre di un terzo a fuoco dolce. Aggiungete il Montasio stagionato grattugiato e, usando un mixer a immersione, frullate fino a ottenere una crema liscia e setosa. Aggiustate di sale e insaporite con una leggera spolverata di pepe bianco, per un tocco speziato.

Dopodichè pulite i funghi pioppini e rosolateli in una padella con il burro, un pizzico di sale e timo fresco. Cuoceteli finché saranno dorati e profumati, lasciando che sprigionino tutto il loro aroma autunnale.

Una volta pronta la fonduta e i funghi, potete cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata e quando vengono a galla, scolateli delicatamente. Su ogni piatto stendete un velo di fonduta di Montasio, adagiate gli gnocchi sopra e guarnite con i funghi pioppini arrostiti e qualche fogliolina di timo fresco.

 

Un piatto perfetto per celebrare l’autunno in tutto il suo splendore. Il sapore delicato degli gnocchi si sposa alla perfezione con la cremosità del Montasio, mentre i funghi pioppini aggiungono una nota terrosa e avvolgente. Un piatto che unisce gusto, colore e nutrimento, perfetto per un pranzo ricco o una cena conviviale con i propri cari.

Lasciatevi ispirare dai sapori di stagione e portate in tavola tutto il calore dell’autunno!

Montasio DOP a Caseus 2024

Il 5 e 6 ottobre 2024 la splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) ospiterà la ventesima edizione di Caseus, l’evento che celebra l’eccellenza casearia del nostro territorio. Quest’anno, oltre al tradizionale concorso regionale per il miglior formaggio del Veneto, la manifestazione si arricchisce del Festival delle DOP Venete, un’occasione per scoprire e valorizzare i prodotti lattiero-caseari prodotti in queste terre.

Tra i protagonisti di questa importante vetrina non poteva mancare il Montasio DOP, uno dei fiori all’occhiello della produzione casearia del Friuli Venezia Giulia e del Veneto Orientale.

Tra degustazioni guidate, cooking show, l’area pizza e seminari di approfondimento, Caseus 2024 offre una straordinaria opportunità per conoscere da vicino la qualità del Montasio DOP, nonchè la sua storia e la sua lavorazione artigianale, fedele ancora oggi alle tradizioni di un tempo; al contempo ha lo scopo di promuovere una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori nella scelta dei prodotti DOP e delle filiere certificate. I visitatori potranno assaporare il Frico gigante di Montasio realizzato dall’Associazione Gruppo Amici della Nostra Famiglia di Sterpo.

Per il Consorzio di Tutela del Formaggio Montasio DOP la partecipazione a Caseus rappresenta un’occasione per sottolineare l’importanza della qualità e del legame con il territorio, un valore imprescindibile che da secoli caratterizza la nostra produzione

Ricetta cotechino di pollo, verdure e Montasio con brovada di zucchine

Cotechino di pollo, verdure e Montasio DOP con brovada di zucchine

Il Montasio è un formaggio DOP dal sapore morbido e delicato e si presta perfettamente a molteplici abbinamenti culinari, donando ad ogni piatto un tocco di autenticità e bontà. E cosa c’è di più autentico e gustoso di un piatto casalingo preparato con cura e passione?

Oggi vi proponiamo una ricetta semplice e veloce: il cotechino di pollo, verdure e Montasio con brovada di zucchine. Un secondo piatto completo e nutriente, ideale per tutta la famiglia e anche per chi ha particolari esigenze alimentari perché è senza glutine.

Per preparare questo piatto per 4 persone avrete bisogno di:
1 petto di pollo
1 dl di panna
80 g di Montasio mezzano
80 g di verdure tagliate a cubetti (zucchina, peperone, carota, cipolla)
2 zucchine
Aceto di vino
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe

Iniziate frullando il petto di pollo con la panna, regolando con un pizzico di sale e pepe. Aggiungete a questo composto le verdure e il Montasio tagliato a cubetti, poi stendetelo su un foglio di pellicola adatta alla cottura e chiudete formando un cotechino.

Dopodiché cuocete il cotechino in acqua bollente per circa 8 minuti, quindi toglietelo dall’acqua e lasciatelo intiepidire prima di rimuovere la pellicola. Nel frattempo, grattugiate la parte verde delle zucchine e conditela con olio, aceto, sale e pepe.

Infine, disponete nel piatto la brovada di zucchine e posizionate sopra le fette di cotechino. Il vostro piatto è pronto per essere gustato!

Buon appetito!

Con questa ricetta porterete in tavola un secondo piatto sano, gustoso, colorato e senza glutine. Il cotechino di pollo è morbido e saporito, le verdure croccanti e la brovada di zucchine aggiunge un tocco fresco. Un piatto perfetto per una cena in famiglia o con gli amici.

Inoltre, se siete alla ricerca di altre ricette con il formaggio Montasio, visitate la nostra sezione ricette!

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Formaggio Montasio DOP è naturalmente privo di lattosio

Il formaggio Montasio DOP è senza lattosio?

Il formaggio è un alimento incredibilmente versatile, apprezzato in cucina per la sua capacità di arricchire e migliorare una vasta gamma di piatti.

Grazie alla sua varietà di sapori, texture e profumi, è un ingrediente fondamentale in molte cucine tradizionali e moderne in tutto il mondo. La sua versatilità lo rende adatto a essere gustato da solo, abbinato a frutta o marmellate, o come ingrediente principale in piatti più elaborati, garantendo sempre una nota di piacere e soddisfazione al palato.

Inoltre, il formaggio ha un’importante rilevanza nell’alimentazione di tutti noi, essendo non solo un’eccellente fonte di proteine e calcio, ma offrendo anche una vasta gamma di nutrienti essenziali. Per questo, in una dieta bilanciata, è importante che siano presenti anche gli alimenti lattiero caseari, come il formaggio.

Tuttavia, essendo ricavato direttamente da latte animale, il formaggio viene messo in discussione laddove si affronta il tema del lattosio e della relativa intolleranza di cui soffrono moltissime persone. In questi casi si deve per forza eliminare tutti i formaggi? No, esistono infatti dei formaggi che sono adatti anche a chi soffre di intolleranza al lattosio!

 

Quali sono quindi i formaggi naturalmente privi di lattosio?

Chi è intollerante al lattosio non deve necessariamente rinunciare a consumare tutti i latticini.

Tra i derivati del latte, infatti ci sono alcuni formaggi che contengono una quota talmente bassa di lattosio che possono essere consumati in tranquillità anche da chi è latto intollerante.

Uno studio condotto dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Associazione AILI e pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Foods ha selezionato e analizzato l’effettiva quantità di lattosio presente in diversi formaggi in differenti stagionature.

Il risultato è una lista di 25 formaggi DOP, di cui 21 italiani, in cui è stata rilevata una presenza di lattosio inferiore a 10 mg/kg, dovuta anche all’elevata variabilità consentita nelle condizioni operative di lavorazione dei formaggi stessi. Tra questi figura anche il nostro formaggio Montasio DOP.

 

Montasio: un formaggio naturalmente privo di lattosio

Il nostro formaggio Montasio DOP è naturalmente privo di lattosio: questo zucchero infatti è presente con valori inferiori a 0,01 g per 100 g di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.

Il formaggio Montasio DOP, quindi, può essere consumato tranquillamente dalla maggior parte degli intolleranti, facendo però attenzione che il livello di sensibilità a questo zucchero è soggettivo e dipende dalla capacità di ognuno di produrre l’enzima lattasi.

È bene quindi procedere sempre per gradi, iniziando con una piccola porzione iniziale.

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Cous cous di cavolfiore con trancio di baccalà gratinato al formaggio Montasio DOP

Cous cous di cavolfiore con trancio di baccalà gratinato al formaggio Montasio DOP

Un fiore che di fiore ha solo l’aspetto; la sua struttura, con la disposizione intricata di piccoli fiori chiusi, ricorda un bouquet vegetale. Stiamo parlando del cavolfiore, un ortaggio molto versatile in cucina e un prezioso alleato della nostra salute.

Oggi ti suggeriamo un piatto sfizioso, in cui il cavolfiore si accompagna al gusto unico del nostro Montasio DOP: cous cous di cavolfiore con trancio di baccalà gratinato al Montasio DOP.

Per questa ricetta, per 4 persone, serviranno: 1 cavolfiore, 400 gr baccalà dissalato, 30 gr di pangrattato, 20 gr di formaggio Montasio Stravecchio, 1 foglia di alloro, 10 gr di prezzemolo, 1 spicchio di aglio, 1 limone, curry, olio, sale, pepe.

Per prima cosa laviamo e tagliamo a tocchetti il cavolfiore; dopodiché mettiamo il cavolfiore in un tritatutto, azioniamolo finché non risulta sminuzzato in granuli.

Mettiamo sul fuoco un pentolino di acqua, posizioniamo il cestello per cucinare a vapore e trasferiamo dentro i granuli di cavolfiore, facendoli cucinare per circa 5 minuti. Finita la cottura, spostiamo il cous cous di cavolfiore in una ciotola e condiamolo con olio, sale, pepe, curry e una grattugiata di scorza di limone.

Nel frattempo, posizioniamo una padella sul fuoco, aggiungiamo un filo di olio di oliva, aglio e una foglia di alloro, alcune foglie di prezzemolo, e il baccalà dissalato. Portiamo il baccalà a 85° e cuciniamolo per circa 10 minuti; dopo di che scoliamo il baccalà e tamponiamo la pelle con della carta assorbente.

Passiamo poi a grattugiare, in una ciotola, il formaggio Montasio Stravecchio; aggiungiamo il pangrattato, del prezzemolo e mescoliamo il tutto. Copriamo poi il filetto di baccalà con questo composto e gratiniamolo, o al grillo in forno (per circa 15 minuti), o passando sopra la fiamma di un cannello.

Ora non ci resta che impiattare! Adagiamo un paio di cucchiai di cous cous di cavolfiore al centro di un piatto e adagiamo sopra il baccalà. Il vostro piatto ora è pronto!

Buon appetito!

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

La zona di produzione del Formaggio Montasio è il Friuli Venezia Giulia e il Veneto Orientale

Cosa dona quel sapore inconfondibile al formaggio Montasio DOP? La zona di produzione

Il Formaggio Montasio DOP è più di un semplice prodotto caseario. È il risultato dell’intreccio profondo tra il territorio e le tradizioni locali delle terre dell’Altopiano del Montasio e delle regioni in cui viene lavorato e trasformato in prodotto finito; nasce dall’erba e dallo sfalcio nelle torride estati; nasce dai venti che accarezzano delicatamente i pendii dei monti e soffiano tra le vallate e le verdi pianure.

Ma è la zona d’origine che, tra tutti i fattori, concorre a definire la tipicità del formaggio Montasio e a imprimere il timbro al prodotto. È la complessa realtà agronomica, zootecnica e la biodiversità dei territori su cui pascolano le mucche a conferire la particolarità al formaggio. Le erbe aromatiche che crescono spontanee nei pascoli, l’attenzione all’alimentazione e al foraggio, la variabilità di terreni, la vegetazione e il microclima, tutti questi elementi infondono al latte un sapore unico, che viene poi trasferito al formaggio durante il processo di lavorazione.

È così che la particolarità dell’ambiente dona tipicità al formaggio, diventando in questo modo un dono della natura che difficilmente si può ricostituire in modo artificiale. Sebbene ci possano essere delle aree a prima vista simili o vicine, ciascuna zona geografica rappresenta caratteristiche ambientali che lo distinguono dalle altre; ci possono essere infatti terreni particolari che lo circondano, si possono trovare a ridosso di un monte esposto al sole, può essere lambito da un fiume, o posto al centro di una valle interessata da venti costanti. Ogni stalla, poi, è un ambiente distinto, e dà al latte una propria impronta, che si trascina durante il processo di lavorazione, fino alla stagionatura, dove le forme di formaggio riposano e permettono alla flora microbica di svilupparsi e definire le caratteristiche organolettiche, sotto l’occhio vigile ed esperto del casaro.

Qual è la zona di produzione del formaggio Montasio?

Come previsto dal Disciplinare di Produzione, la DOP Montasio viene prodotta esclusivamente nell’intero territorio del Friuli Venezia Giulia e nel Veneto Orientale, nelle province di Belluno e Treviso e parte del territorio delle province di Padova e Venezia, così delimitato: “dall’intersecare della linea di confine della provincia di Treviso con quella di Padova, si prosegue lungo quest’ultima fino a incontrare l’autostrada Serenissima. Si prosegue lungo questa linea fino al ponte autostradale sul fiume Brenta quindi lungo detto fiume fino alla foce”. Qui e solamente qui.

 

È questa terra e il legame con le sue tradizioni e la sua natura che rendono il formaggio Montasio un formaggio dal sapore unico e senza tempo.

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Panettone salato con formaggio Montasio DOP

Panettone dolce o salato? Al Montasio DOP!

Non è Natale se in tavola non è presente almeno un panettone!
Che sia classico o in altre varianti, una fetta, o forse due, mette d’accordo grandi e piccini.

Ma da dove viene questo dolce soffice della tradizione culinaria italiana?

La leggenda narra che il panettone nacque a Milano presso la corte di Ludovico il Moro, signore della città alla fine del 1400. Durante una cena di Natale, il cuoco del signore di Milano bruciò il dolce che aveva preparato per il banchetto. Ma il garzone, un certo Toni, sacrificò il suo panetto di lievito e lo lavorò con farina, uova, zucchero, canditi e uvetta. Ne uscì un dolce strepitoso, talmente buono che venne chiamato “Pan de Toni”, da cui deriva il nome “panettone”.

Stando alle fonti storiche, però, sembrerebbe che le prime ricette del panettone risalgano al secolo successivo, anche se l’usanza di celebrare il Natale con un pane più ricco di quello di tutti i giorni risalga alla tradizione medievale.

Ciò che è certo, è che il panettone è il simbolo delle festività natalizie. Adorato nella sua versione classica, con uvetta e canditi, è richiesto anche in altre varietà, sia dolci che salate; con le pere e la cioccolata, al caffè e cioccolato, con amarene, limone e pistacchi, oppure allo speck, o al gorgonzola e noci.

E noi vi consigliamo una versione salata, dove il Montasio DOP è l’ingrediente speciale: il panettone al formaggio Montasio DOP e pomodorini secchi.

Ingredienti per uno stampo da 750 grammi:
500 grammi di farina 00
120 grammi di formaggio Montasio stagionato
100 grammi di burro
2 cucchiai di acqua
4 uova
1 cucchiaino di sale
Zucchero
8 grammi di lievito di birra fresco
70 grammi di pomodorini secchi
100 grammi di Montasio Fresco

Per prima cosa tagliamo a dadolini il formaggio Montasio Fresco e i pomodorini secchi. Successivamente intiepidiamo due cucchiai di acqua, o prendiamola direttamente tiepida, e mettiamola dentro a una ciotola. Aggiungiamo una puntina di cucchiaino di zucchero e, una volta mescolato, il lievito di birra fresco, facendolo sciogliere.

Prendiamo un’altra ciotola, più grande, e mettiamo dentro la farina 00 e il lievito di birra appena sciolto, e mescoliamo bene, aiutandovi con una frusta. Rompete poi le uova e aggiungetele al composto, continuando a mescolare.

Ora possiamo aggiungere il formaggio Montasio Stagionato grattugiato e aggiustiamo di sale e pepe. Impastiamo il tutto energicamente per circa 10 minuti, fino a che l’impasto non risulta omogeneo.

A questo punto possiamo aggiungere all’impasto i dadolini di formaggio Montasio Fresco e i pomodorini secchi precedentemente tagliati, e impastiamo fino a quando tutto è ben amalgamato.

Formiamo una palla e mettiamola in uno stampo per panettone alto da 750 grammi e lasciamolo lievitare per circa 4 ore, fino a che il volume sarà raddoppiato.

Ora è il momento di cucinare il nostro panettone salato. Inseriamolo in un forno preriscaldato, a 180°, e lasciamolo cuocere per 45 minuti circa. Controlliamo che l’impasto sia cotto facendoci aiutare con uno stecchino.

Il vostro panettone salato al Montasio e pomodorini secchi è pronto per essere servito in tavola.

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Strudel salato Montasio DOP e Radicchio

Strudel salato con Montasio DOP e radicchio

L’aria si fa più pungente e il profumo delle foglie reca con sé gli aromi dei boschi, della natura che cambia e fa strada a un nuovo autunno.

I toni dei rossi, degli arancioni, dei gialli e dei marroni sono i colori dominanti di questa quieta stagione, e li ritroviamo anche in tavola nelle verdure autunnali come la zucca, il radicchio, le patate e le carote.

E proprio il rosso violaceo del radicchio, accompagnato dal nostro Montasio DOP, diventa un ingrediente principale per la ricetta dello strudel salato con Montasio e radicchio, una pietanza dai sapori intensi che saprà riscaldare le giornate sempre un po’ più fredde.

L’occorrente per questa ricetta per 4 persone è: 750 grammi di radicchio rosso, 200 grammi di Montasio Mezzano, 100 millilitri di vino rosso, 50 grammi di pinoli e 50 grammi di uvetta, 300 grammi di farina bianca, 130 millilitri di acqua tiepida, 100 grammi di albume, 1 tuorlo d’uovo, del pan grattato, semi di papavero, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Per prima cosa mondiamo il radicchio e tagliamo a dadini il Montasio. Posizioniamo poi una casseruola sul fuoco, aggiungiamo un filo di olio evo e versiamo il radicchio. Aggiustiamo di sale e pepe e sfumiamo la verdura con il vino rosso, facendo ben attenzione che non si bruci. Quando vediamo che il radicchio si è ammorbidito, è ora di aggiungere i pinoli e l’uvetta e lasciamo che completi la cottura. Trasferite poi il composto in una ciotola a raffreddare.

Passiamo ora a preparare la pasta. Volendo questo passaggio potete farlo qualche ora prima, per agevolare la preparazione. Setacciamo la farina, adagiamola su un ripiano facendo un buco al centro e aggiungiamo un poco per volta l’acqua tiepida, poi 45 grammi di olio a filo e aggiustiamo di sale (circa 5 grammi). Impastiamo il tutto fino a che la pasta non risulta liscia e morbida, quindi facciamo una pallina mettiamola in una ciotola e lasciamola a riposo per circa trenta minuti.

Passati trenta minuti, prendiamo l’impasto, adagiamolo sul nostro ripiano di lavoro ben infarinato e iniziamo a lavorarlo con le mani. Poi, con l’aiuto di un mattarello, stendiamo la pasta e diamole una forma rettangolare. Per aiutarti ad avvolgere lo strudel, puoi stendere e lavorare la pasta sopra un canovaccio pulito.

Una volta che abbiamo steso bene l’impasto, spennelliamolo con l’albume e aggiungiamo del pan grattato. Dopodiché farciamo con il radicchio, il formaggio Montasio tagliano a dadini, e con l’albume avanzato ripassiamo i bordi, così che lo strudel si chiuda bene. Spennelliamo tutta la superficie con il tuorlo e cospargiamolo con i semi di papavero, e infine, con un coltello creiamo dei piccoli intagli.
A forno già caldo, cuociamo lo strudel a 180° per circa 30 minuti, fino a quando la pasta non risulterà ben dorata.

Un piatto veloce e versatile a cui il Montasio DOP aggiunge la sua caratteristica intensità, un piatto che potete presentare durante l’aperitivo o come antipasto, ma anche come secondo accompagnato da una gustosa verdura fresca di stagione.

Vi auguriamo buon appetito!

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Come degustare il formaggio Montasio DOP

Come degustare il Formaggio Montasio DOP

Assaggiare il formaggio è un’esperienza completa, che se fatta seguendo precise regole e con i giusti e graduali tempi di valutazione e apprezzamento diventa indimenticabile.

La degustazione, infatti, è un rito che richiedere tutti e cinque i sensi: la vista, il tatto, l’olfatto, l’udito e, infine, il gusto.
Non serve essere degli esperti intenditori per assaporare il formaggio Montasio DOP, e qui ti sveliamo dei piccoli consigli per diventare un assaggiatore provetto.

La degustazione parte dalla preparazione dei formaggi. Prima di servirli in tavola, assicuriamoci che il taglio delle fette sia della porzione necessaria all’assaggio e della forma giusta. Indicativamente, la quantità adeguata è di circa 30 grammi e la fetta deve essere presentata con la crosta.
La disposizione dei formaggi sul tagliere, poi, segue una logica ben precisa. Le regole principali prevedono che ci sia un ordine non solo visivo ma anche gustativo in cui i formaggi vengono presentati, un viaggio di sapori e un’arte che abbiamo spiegato qui. E ricordate che i formaggi vanno serviti a temperatura ambiente, quindi tirateli fuori almeno un’ora prima di portarli in tavola.

Ora siamo pronti per la degustazione vera e propria.

Tutto inizia con la vista. Osserviamo bene quello che abbiamo davanti agli occhi. Prendiamo in considerazione il colore della pasta, la crosta del formaggio, la presenza e la forma dell’occhiatura, l’eventuale traccia di muffa o erborinatura.
Il Montasio Fresco ha un’occhiatura diffusa e la sua crosta ha un colore uniforme giallo paglierino. Anche nel Montasio Mezzano l’occhiatura è diffusa, mentre la crosta è di colore giallo. Nel Montasio Stagionato, invece, l’occhiatura è piccola e scarsamente presente, e la crosta, di un colore giallo intenso comincia a prendere delle sfumature ocra. Lo Stravecchio, infine, ha una consistenza dura, e la crosta, di colore giallo paglierino, ha delle sfumature ocra e arancio.

Passiamo poi al tatto. Chiediamoci come si presenta il formaggio al tocco. È morbido o duro? È liscio, granuloso oppure ruvido? La pasta è secca o è unta? Tutte queste caratteristiche influiscono anche sul modo in cui viene percepito il formaggio una volta che lo assaporiamo in bocca.
La crosta del Montasio Fresco ha una consistenza elastica, la pasta invece è semidura/dura. Nel Mezzano, invece, la crosta ha una consistenza dura, la pasta risulta compatta e poco elastica. Ad avanzare della stagionatura, la crosta comincia a essere dura, quella dello Stravecchio è addirittura friabile e granulosa, mentre la pasta inizia a perdere di elasticità.

Annusare il formaggio, invece, ci permette di conoscere il prodotto ancor prima di giungere all’assaggio vero e proprio. Spezziamo la nostra porzione con le mani e lasciamoci travolgere dagli aromi di montagna, dall’odore del latte, dal profumo di erbe e frutta secca; questi ci aiutano a individuare quali sono le note dominanti del formaggio che stiamo per assaporare. Il Montasio Fresco, ad esempio, ha un odore delicato e mediamente intenso; mentre il Mezzano ha un odore di media complessità, e cominciano a sentirsi delle note di frutta secca e fieno. Il Montasio Stagionato, invece, inizia ad avere l’aroma di lattico maturo, tipico della crosta di formaggio, e note di fieno, frutta secca e brodo di carne. Infine, lo Stravecchio ha un odore deciso, che racchiude quello di brodo di carne, frutta secca e frutta esotica.

Poi l’udito. Anche questo senso svolge una parte fondamentale. Mangiare è spesso un’esperienza sociale, pertanto ascoltare le opinioni dei commensali e le loro sensazioni fa parte dell’esperienza sensoriale che stiamo vivendo. Se poi la degustazione avviene in presenza di assaggiatori esperti, che accompagnano la degustazione descrivendo ciò che si sta mangiando, l’esperienza diventa ancora più viva e immersiva.

Infine, l’atto conclusivo: il gusto, l’assaggio. Addentiamo e assaporiamo il formaggio, mastichiamolo lentamente, facciamoci invadere dall’esplosione di sapori raccontati prima attraverso gli altri sensi. Percepiamo le note che prima abbiamo annusato, la consistenza del formaggio che prima abbiamo toccato. Capiamo se è dolce, salato o acidulo, se l’aroma del latte si sente anche adesso. Qual è il sapore che ci resta in bocca dopo che abbiamo deglutito?
Ogni stagionatura racchiude il suo sapore: il Montasio Fresco è delicato, con prevalenza di note lattiche, burro e crema; il Mezzano ha un sapore mediamente delicato e leggermente piccante, più maturo e dalle note aromatiche di fieno e frutta secca; lo Stravecchio ha un sapore deciso, leggermente piccante, con un aroma di carne, frutta secca e fieno.

Se il tagliere è accompagnato da confetture, salumi, frutta e verdura, proviamo ad assaggiare il formaggio insieme a uno di questi elementi. Capiamo come il formaggio reagisce, quali note enfatizza la confettura, quali sapori risveglia il salume. Ogni combinazione è una scoperta di segreti celati. Se poi volete accompagnare l’assaggio con del buon vino, puoi approfondire gli abbinamenti qui.

Prima di passare all’assaggio successivo, però, è importante pulire la bocca, resettarla: basterà mangiare un pezzo di pane o un grissino, oppure una fettina di mela.

E ora siamo pronti a ricominciare nuovamente il nostro viaggio, tra profumi, colori e sapori sempre più intensi, che raccontano l’attenzione, la tradizione e il territorio di questo magnifico prodotto che è il formaggio Montasio DOP.

 

 

Autrice: Nicole Bragagnolo