Cous cous di cavolfiore con trancio di baccalà gratinato al formaggio Montasio DOP

Cous cous di cavolfiore con trancio di baccalà gratinato al formaggio Montasio DOP

Un fiore che di fiore ha solo l’aspetto; la sua struttura, con la disposizione intricata di piccoli fiori chiusi, ricorda un bouquet vegetale. Stiamo parlando del cavolfiore, un ortaggio molto versatile in cucina e un prezioso alleato della nostra salute.

Oggi ti suggeriamo un piatto sfizioso, in cui il cavolfiore si accompagna al gusto unico del nostro Montasio DOP: cous cous di cavolfiore con trancio di baccalà gratinato al Montasio DOP.

Per questa ricetta, per 4 persone, serviranno: 1 cavolfiore, 400 gr baccalà dissalato, 30 gr di pangrattato, 20 gr di formaggio Montasio Stravecchio, 1 foglia di alloro, 10 gr di prezzemolo, 1 spicchio di aglio, 1 limone, curry, olio, sale, pepe.

Per prima cosa laviamo e tagliamo a tocchetti il cavolfiore; dopodiché mettiamo il cavolfiore in un tritatutto, azioniamolo finché non risulta sminuzzato in granuli.

Mettiamo sul fuoco un pentolino di acqua, posizioniamo il cestello per cucinare a vapore e trasferiamo dentro i granuli di cavolfiore, facendoli cucinare per circa 5 minuti. Finita la cottura, spostiamo il cous cous di cavolfiore in una ciotola e condiamolo con olio, sale, pepe, curry e una grattugiata di scorza di limone.

Nel frattempo, posizioniamo una padella sul fuoco, aggiungiamo un filo di olio di oliva, aglio e una foglia di alloro, alcune foglie di prezzemolo, e il baccalà dissalato. Portiamo il baccalà a 85° e cuciniamolo per circa 10 minuti; dopo di che scoliamo il baccalà e tamponiamo la pelle con della carta assorbente.

Passiamo poi a grattugiare, in una ciotola, il formaggio Montasio Stravecchio; aggiungiamo il pangrattato, del prezzemolo e mescoliamo il tutto. Copriamo poi il filetto di baccalà con questo composto e gratiniamolo, o al grillo in forno (per circa 15 minuti), o passando sopra la fiamma di un cannello.

Ora non ci resta che impiattare! Adagiamo un paio di cucchiai di cous cous di cavolfiore al centro di un piatto e adagiamo sopra il baccalà. Il vostro piatto ora è pronto!

Buon appetito!

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Panettone salato con formaggio Montasio DOP

Panettone dolce o salato? Al Montasio DOP!

Non è Natale se in tavola non è presente almeno un panettone!
Che sia classico o in altre varianti, una fetta, o forse due, mette d’accordo grandi e piccini.

Ma da dove viene questo dolce soffice della tradizione culinaria italiana?

La leggenda narra che il panettone nacque a Milano presso la corte di Ludovico il Moro, signore della città alla fine del 1400. Durante una cena di Natale, il cuoco del signore di Milano bruciò il dolce che aveva preparato per il banchetto. Ma il garzone, un certo Toni, sacrificò il suo panetto di lievito e lo lavorò con farina, uova, zucchero, canditi e uvetta. Ne uscì un dolce strepitoso, talmente buono che venne chiamato “Pan de Toni”, da cui deriva il nome “panettone”.

Stando alle fonti storiche, però, sembrerebbe che le prime ricette del panettone risalgano al secolo successivo, anche se l’usanza di celebrare il Natale con un pane più ricco di quello di tutti i giorni risalga alla tradizione medievale.

Ciò che è certo, è che il panettone è il simbolo delle festività natalizie. Adorato nella sua versione classica, con uvetta e canditi, è richiesto anche in altre varietà, sia dolci che salate; con le pere e la cioccolata, al caffè e cioccolato, con amarene, limone e pistacchi, oppure allo speck, o al gorgonzola e noci.

E noi vi consigliamo una versione salata, dove il Montasio DOP è l’ingrediente speciale: il panettone al formaggio Montasio DOP e pomodorini secchi.

Ingredienti per uno stampo da 750 grammi:
500 grammi di farina 00
120 grammi di formaggio Montasio stagionato
100 grammi di burro
2 cucchiai di acqua
4 uova
1 cucchiaino di sale
Zucchero
8 grammi di lievito di birra fresco
70 grammi di pomodorini secchi
100 grammi di Montasio Fresco

Per prima cosa tagliamo a dadolini il formaggio Montasio Fresco e i pomodorini secchi. Successivamente intiepidiamo due cucchiai di acqua, o prendiamola direttamente tiepida, e mettiamola dentro a una ciotola. Aggiungiamo una puntina di cucchiaino di zucchero e, una volta mescolato, il lievito di birra fresco, facendolo sciogliere.

Prendiamo un’altra ciotola, più grande, e mettiamo dentro la farina 00 e il lievito di birra appena sciolto, e mescoliamo bene, aiutandovi con una frusta. Rompete poi le uova e aggiungetele al composto, continuando a mescolare.

Ora possiamo aggiungere il formaggio Montasio Stagionato grattugiato e aggiustiamo di sale e pepe. Impastiamo il tutto energicamente per circa 10 minuti, fino a che l’impasto non risulta omogeneo.

A questo punto possiamo aggiungere all’impasto i dadolini di formaggio Montasio Fresco e i pomodorini secchi precedentemente tagliati, e impastiamo fino a quando tutto è ben amalgamato.

Formiamo una palla e mettiamola in uno stampo per panettone alto da 750 grammi e lasciamolo lievitare per circa 4 ore, fino a che il volume sarà raddoppiato.

Ora è il momento di cucinare il nostro panettone salato. Inseriamolo in un forno preriscaldato, a 180°, e lasciamolo cuocere per 45 minuti circa. Controlliamo che l’impasto sia cotto facendoci aiutare con uno stecchino.

Il vostro panettone salato al Montasio e pomodorini secchi è pronto per essere servito in tavola.

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Strudel salato Montasio DOP e Radicchio

Strudel salato con Montasio DOP e radicchio

L’aria si fa più pungente e il profumo delle foglie reca con sé gli aromi dei boschi, della natura che cambia e fa strada a un nuovo autunno.

I toni dei rossi, degli arancioni, dei gialli e dei marroni sono i colori dominanti di questa quieta stagione, e li ritroviamo anche in tavola nelle verdure autunnali come la zucca, il radicchio, le patate e le carote.

E proprio il rosso violaceo del radicchio, accompagnato dal nostro Montasio DOP, diventa un ingrediente principale per la ricetta dello strudel salato con Montasio e radicchio, una pietanza dai sapori intensi che saprà riscaldare le giornate sempre un po’ più fredde.

L’occorrente per questa ricetta per 4 persone è: 750 grammi di radicchio rosso, 200 grammi di Montasio Mezzano, 100 millilitri di vino rosso, 50 grammi di pinoli e 50 grammi di uvetta, 300 grammi di farina bianca, 130 millilitri di acqua tiepida, 100 grammi di albume, 1 tuorlo d’uovo, del pan grattato, semi di papavero, olio extravergine di oliva, sale e pepe.

Per prima cosa mondiamo il radicchio e tagliamo a dadini il Montasio. Posizioniamo poi una casseruola sul fuoco, aggiungiamo un filo di olio evo e versiamo il radicchio. Aggiustiamo di sale e pepe e sfumiamo la verdura con il vino rosso, facendo ben attenzione che non si bruci. Quando vediamo che il radicchio si è ammorbidito, è ora di aggiungere i pinoli e l’uvetta e lasciamo che completi la cottura. Trasferite poi il composto in una ciotola a raffreddare.

Passiamo ora a preparare la pasta. Volendo questo passaggio potete farlo qualche ora prima, per agevolare la preparazione. Setacciamo la farina, adagiamola su un ripiano facendo un buco al centro e aggiungiamo un poco per volta l’acqua tiepida, poi 45 grammi di olio a filo e aggiustiamo di sale (circa 5 grammi). Impastiamo il tutto fino a che la pasta non risulta liscia e morbida, quindi facciamo una pallina mettiamola in una ciotola e lasciamola a riposo per circa trenta minuti.

Passati trenta minuti, prendiamo l’impasto, adagiamolo sul nostro ripiano di lavoro ben infarinato e iniziamo a lavorarlo con le mani. Poi, con l’aiuto di un mattarello, stendiamo la pasta e diamole una forma rettangolare. Per aiutarti ad avvolgere lo strudel, puoi stendere e lavorare la pasta sopra un canovaccio pulito.

Una volta che abbiamo steso bene l’impasto, spennelliamolo con l’albume e aggiungiamo del pan grattato. Dopodiché farciamo con il radicchio, il formaggio Montasio tagliano a dadini, e con l’albume avanzato ripassiamo i bordi, così che lo strudel si chiuda bene. Spennelliamo tutta la superficie con il tuorlo e cospargiamolo con i semi di papavero, e infine, con un coltello creiamo dei piccoli intagli.
A forno già caldo, cuociamo lo strudel a 180° per circa 30 minuti, fino a quando la pasta non risulterà ben dorata.

Un piatto veloce e versatile a cui il Montasio DOP aggiunge la sua caratteristica intensità, un piatto che potete presentare durante l’aperitivo o come antipasto, ma anche come secondo accompagnato da una gustosa verdura fresca di stagione.

Vi auguriamo buon appetito!

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Come utilizzare le croste di formaggio Montasio DOP

Del formaggio Montasio DOP non si butta via nulla, men che meno la crosta!

Sebbene infatti non sia un’usanza molto diffusa, la crosta del formaggio Montasio edibile può essere utilizzata in cucina in diversi modi, dando così una marcia in più ai sapori delle vostre pietanze e diventando protagonista in diversi piatti e spuntini.
Un’idea intelligente per evitare lo spreco di alimenti e per trasformare lo scarto in una prelibatezza!

Prima di poterle utilizzare è necessario pulire le croste di formaggio. Quindi dopo averle lavate e asciugate, dovrete togliere la parte esterna; con l’aiuto di una grattugia o di un coltello, eliminate tutto quanto fino a che le scritte saranno state tolte.
Ora le croste di Montasio DOP sono pronte per diventare l’ingrediente segreto di ogni piatto!

L’utilizzo più classico prevede l’aggiunta delle croste in minestre, minestroni e zuppe. In questo caso basterà tagliare le croste a pezzetti e aggiungerle alle verdure che bollono in pentola; man mano che si ammorbidiscono inizieranno a rilasciare il loro sapore deciso.

Ma la crosta può essere usata anche per i primi piatti, come paste e risotti. In questo caso si possono aggiungere dei pezzetti di crosta in cottura o durante la mantecatura, per rendere il tutto ancora più prelibato.

Per ricreare alcune ricette, però, la crosta dovrà essere ammorbidita: in questo caso basterà lasciare le croste in ammollo nel latte per una mezz’oretta circa prima di poterle utilizzare.

Le croste di Montasio DOP possono anche essere un ottimo spuntino e un’idea veloce per l’aperitivo. Infatti, sono molto buone fritte, ripassate in padella con un filo di olio, o impanate, entrambe da mangiare rigorosamente calde, per gustarne tutto il sapore e la croccantezza.
E perché non fare delle chips! Servirà solo tagliare a listarelle sottili le croste di Montasio DOP e passarle in forno, sulla piastra o, addirittura, in microonde: verranno fuori fragranti e saranno un ottimo abbinamento con salumi e verdure.

E se avanzano dei pezzi di crosta, conserviamole. Ma come? Se avete intenzione di consumarle entro la settimana, potete mettere le croste di formaggio dentro a dei contenitori (ancora meglio se sono ermetici) e tenerle in frigorifero. Per la lunga conservazione, invece, porzionatele e usate gli appositi sacchetti per alimenti per congelarle. Così sono sempre pronte all’uso e a portata di mano per rendere gustoso ogni tuo piatto.

E visto che è carnevale, ecco una ricetta con le croste di formaggio per creare la versione salata del dolce di questa festa: le chiacchiere salate ripiene di Montasio DOP.

Ingredienti:

  • 200 gr di farina 00
  • 1 uovo
  • 50 gr di burro
  • 100 gr di croste di Montasio DOP
  • 50 ml di latte
  • Sale
  • Olio per friggere

In una terrina mettere la farina setacciata, l’uovo, il burro a temperatura ambiente e un pizzico di sale. Mescoliamo bene e trasferiamo il composto su un piano di lavoro infarinato. Qui lavoriamo l’impasto fino a quando sarà diventato morbido e compatto.

A questo punto, con l’aiuto di un mattarello, stendiamo la pasta sottilmente, facendola diventare un rettangolo e dividiamola in due. Con una rotellina tagliamo la pasta in rombi. Su metà di questi mettiamo un pezzetto di crosta di formaggio, ricopriamo con un altro rombo e sigilliamo bene i bordi della chiacchiera.

Nel frattempo, mettiamo a scaldare l’olio per friggere in una padella, e quando è giunto a temperatura cuociamo le chiacchiere, facendole ben dorare su entrambi i lati. Con l’aiuto di un mestolo bucato, scoliamo le chiacchiere e adagiamole su un foglio di carta assorbente.

Come tocco finale, possiamo grattugiare un po’ di crosta di Montasio anche sopra servendo le chiacchiere salate ripiene al Montasio ancora calde.

 

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

La magia delle feste, un momento Montasio DOP

Filastrocca di Natale,

la neve è bianca come il sale,

la neve è fredda, la notte è nera

ma per i bambini è primavera:

soltanto per loro, ai piedi del letto

è fiorito un alberetto.

 Gianni Rodari, L’albero dei poveri

 

E se la neve fosse bianca come il latte, a cadere sarebbero fiocchi leggeri di formaggio.

Morbidi e gustosi riccioli di Montasio DOP.

Natale è la festa più sentita in tutte le famiglie. Un’atmosfera magica si impadronisce di dicembre, e si diffonde attraverso le luci, gli alberi ricoperti di addobbi, i sorrisi della gente, gli auguri scambiati a gran voce, i regali sotto l’albero (pensati con cura per coloro che li riceveranno) e l’impaziente attesa dei bambini. E il calore non è solo quello che ci giunge dal camino o dalla stufa, ma dalla vicinanza con gli altri, dall’essere più buoni, dal pensare e preparare qualcosa per una persona a noi cara. Una magia che, se ci crediamo davvero, fa diventare realtà i sogni di tutti, grandi e piccini.

Ma è la cucina il luogo pulsante, quello dove fervono i preparativi. Perché Natale è anche convivialità e condivisione, soprattutto a tavola.

Ed è così che grandi pentole sobbolliscono ripiene di sughi prelibati, occupando tutti i fuochi disponibili, forni instancabili producono continuamente squisite leccornie dolci e salate e frullatori impazziti sminuzzano verdure e frutta secca per ripieni dai sapori decisi. Dagli aperitivi con gli amici alle cene con i parenti, ogni scusa è buona per ritrovarsi e passare del tempo insieme in un momento di festa.

E cosa c’è di meglio se non accompagnare questi momenti con Montasio DOP? Che sia Fresco, Mezzano o Stagionato, ogni stagionatura di Montasio regala sapore e gusto alle pietanze: una coccola che regaliamo, un gesto d’amore che doniamo ai nostri ospiti.

Dall’antipasto al dolce, il Montasio diventa così l’ingrediente principale della nostra tavola: un formaggio genuino, fatto con dedizione e passione.

E tra un pezzetto di Montasio e l’altro, mentre in sottofondo una lieve melodia natalizia si diffonde in tutta la stanza, aggiungiamo gli ultimi tocchi in casa: qualche addobbo per l’albero, la ghirlanda con il nastro rosso in centro alla tavola, qualche lucina sulle mensole, un paio di Babbi Natale di panno sul tavolino del salotto, gli ultimi regali. Si, quest’anno il Natale sarà davvero speciale!

Vi auguriamo un sereno Natale insieme alle persone che amate!

 

 

Autrice: Nicole Bragagnolo

Montasio DOP: un gusto che ti strega!

Dolcetto o scherzetto? La notte di Halloween è ormai alle porte ed è ora di pensare a modi unici per coinvolgere tutta la famiglia nella festa più spaventosa dell’anno. E come riuscirci al meglio se non con un assaggio di Montasio DOP per dar vita ad una serata mostruosamente buona?

Ma per capire come rendere davvero unica questa festa, è importante conoscerne le origini per apprezzarne al meglio tutte le sfaccettature.

Tutto parte dalla cultura celtica dove, secondo un’antica tradizione chiamata Samhain, la notte del 31 ottobre era dedicata a celebrare la fine dell’estate. In particolare, gli abitanti dei villaggi avevano l’abitudine di bruciare dei cumuli di sterpaglie sulle colline per rinnovare l’erba dei pascoli e riportare le mandrie nelle stalle prima dell’inverno.

Con il tempo, però, il rito assunse un connotato sempre più esoterico e misterioso, in quanto i fuochi vennero considerati un’arma per tenere lontane le anime dei defunti che quella notte avrebbero varcato il confine dell’aldilà e sarebbero tornate a fare visita ai vivi. Fu proprio con l’obiettivo di mettere al sicuro la casa e i suoi abitanti dai morti, che in Irlanda prese piede la tradizione di svuotare la polpa di una rapa, incidendo la buccia per darle un’espressione demoniaca, e mettervi all’interno una piccola candela per illuminarla e sconfiggere così le tenebre. Gli irlandesi che immigrarono negli Stati Uniti portarono con sé anche questa tradizione, ma, poiché nel nuovo mondo non avevano a disposizione le rape, cominciarono ad utilizzare le zucche, che da quel momento divennero uno dei principali simboli di Halloween.

Ed ecco allora che questo ortaggio così centrale in questa tradizione diventa non solo lo strumento far divertire i più piccoli, ma anche un prezioso alleato per dar vita a preparazioni straordinarie sposandosi perfettamente con il gusto inconfondibile del Montasio DOP.

Un connubio rappresentato in maniera perfetta dalla ricetta delle zucche di Halloween aromatizzate al Montasio: bocconcini a base di pasta brisé con un cuore fresco di oliva verde per un grazioso e gustoso antipasto, ottime anche per un buffet o una cena in piedi.

Gli ingredienti per 8 persone sono:

  • 100 g di burro
  • 200 g di farina di grano tenero tipo 00
  • Sale fino
  • 2 cucchiai di acqua fredda
  • 40 g di Montasio Stagionato grattugiato
  • 6 g di coloranti alimentari in polvere di colore giallo
  • 1 g di coloranti alimentari in polvere di colore rosso
  • 16 olive verdi snocciolate
  • 16 pinoli

Per prima cosa bisogna ridurre il burro a pezzetti sottili e setacciare la farina a fontana sulla spianatoia. Dopodiché si procede a formare un foro al centro della farina unendo il burro, un pizzico di sale e il Montasio grattugiato. A questo punto è necessario lavorare rapidamente gli ingredienti con la punta delle dita, fino ad ottenere un composto slegato e sfarinato.

Si procede a sciogliere i coloranti alimentari nell’acqua, aggiungendoli al composto, e lavorando quest’ultimo fino ad ottenere una forma omogenea (se l’impasto risulterà troppo secco sarà necessario aggiungere ancora acqua fredda). Una volta pronto, bisognerà avvolgere l’impasto nella pellicola trasparente e metterlo a raffreddare in frigorifero per almeno 20 minuti.

Ora si trasferisce il composto su una spianatoia formando un cordoncino da tagliare in 16 pezzetti di dimensioni uguali che saranno poi appallottolati attorno ad ogni oliva.

A questo punto si dispongono tutte le palline in una teglia coperta con un foglio di carta da forno, appiattendole leggermente sulla sommità e incidendo dei solchi verticali con una lama liscia stondata (ad esempio il retro di un coltello) in modo che sembrino delle zucche.

Infine, si decora ogni zucchetta con un pinolo in modo che sembri il gambo dell’ortaggio e si inforna il tutto in forno preriscaldato a 180°C per 15 minuti circa.

Lasciar raffreddare almeno un’ora prima di servirle.

Non dimenticate infine di addobbare la casa in stile Halloween! Via libera quindi a finte tele di ragno, a teschi di cartone e all’immancabile zucca con il lumino per portare avanti la tradizione dei nostri antenati celtici.

 

 

Autore: Federico Mandolese

Settembre che passione: tasche di pollo arrosto con Montasio e peperoni

Il caldo si fa meno opprimente, le giornate si accorciano ed ecco che il mese di settembre segna il passaggio di stagione, lasciando il posto all’autunno e confermando la sua fama di mese di transizione per eccellenza.

E sebbene i sapori e i profumi della nuova stagione siano sempre più vicini, a tavola troviamo ancora i colori delle verdure estive come i peperoni, le zucchine, le melanzane e molti altri ortaggi che rendono la cucina settembrina colorata, creativa e divertente.

Ed è ancora una volta il nostro amato Formaggio Montasio a diventare il protagonista, con la ricetta delle tasche di pollo arrosto con Montasio e peperoni, di un piatto veloce e gustoso, ideale per i menù che sanno ancora d’estate ma che vogliono abbracciare con gioia l’arrivo della nuova stagione.

Per eseguire questa ricetta (per 4 persone) abbiamo bisogno di 4 supreme di pollo con la pelle da circa 220 grammi, 100 grammi di Montasio fresco, 300 grammi di peperoni mix, 60 grammi di polenta, 200 gr di acqua, burro, sale, pepe, timo ed olio evo.

Prima di tutto è necessario tagliare a cubetti fini il Montasio e i peperoni. Dopodiché si procede a rosolare questi ultimi in padella per circa 4 minuti aggiustando, se necessario, di sapore. Una volta raffreddati, si possono unire i peperoni ai cubetti di Montasio.

Tramite l’utilizzo di un coltello si procede a ricavare dalle supreme delle tasche laterali per poi farcirle con il ripieno aiutandosi con una sacca da pasticceria o con un cucchiaio.

A questo punto è possibile arrostire su entrambi i lati il pollo posizionando le supreme sulla padella con del burro caldo per poi terminare la cottura in forno a 200 gradi per circa 8-9 minuti.

Fatto ciò, sarà necessario dedicarsi alla preparazione della polenta e per farlo bisognerà scaldare l’acqua con il sale, il timo e l’olio aggiungendo la polenta a pioggia per poi rimestare e portare a cottura.

Una volta terminata la cottura, si dovrà stendere la polenta sul piatto, adagiandovi sopra il pollo tagliato a metà.

Una proposta veloce e ricca di sapore dove ancora una volta il formaggio Montasio DOP diventa il vero protagonista.

Vi auguriamo buon appetito!

 

 

Autore: Federico Mandolese

MONTASIO DOP: un arcobaleno di colori a tavola

La giusta scelta dei colori a tavola è in grado di suscitare una molteplicità di emozioni e può giocare un ruolo fondamentale favorendo l’appetito e invitando tutti i commensali all’assaggio.

Il risotto con crema di piselli, Montasio e rapanelli è un’ottima dimostrazione di ciò: un capolavoro in grado di esaltare al meglio il colore e il gusto di questi ortaggi davvero gustosi, trasformando la ricerca di una combinazione armonica tra colori e sapori in cucina in una vera e propria arte!

Delicato, avvolgente e cremoso, grazie al nostro Montasio DOP, questo primo piatto si dimostra sempre il giusto alleato per realizzare un pranzo coi fiocchi e stupire i propri ospiti.

Si tratta di una ricetta molto veloce da realizzare e per ottenere questo Signor risotto basterà seguire alcuni semplici passaggi.

Il primo passo è quello di dosare adeguatamente gli ingredienti, e per questa ricetta (per 4 persone) saranno necessari: 320 grammi di riso carnaroli, 20 grammi di cipolla bianca, 800 ml di brodo di carne, 20 grammi di burro, 100 grammi di Montasio Mezzano, 8 rapanelli, sale e pepe. Per la crema, invece, serviranno 200 grammi di piselli bolliti e 100 ml di brodo di carne.

Per prima cosa è necessario arrostire i rapanelli in una padella con 10 grammi di burro senza dimenticarsi di salare. Per ottenere una crema di piselli omogenea e deliziosa, basterà frullare, assieme al brodo di carne, i piselli precedentemente bolliti e raffreddati con un minipimer.

Fatto ciò, possiamo passare al riso, che dovrà essere versato (insieme ad un pizzico di sale) in una casseruola precedentemente riscaldata per essere tostato a secco. Non appena il riso sarà ben caldo e inizierà a rilasciare il suo profumo, potremo aggiungere la cipolla tritata finemente per poi mescolare delicatamente.

A questo punto il riso è pronto per l’aggiunta del brodo di carne, che dovrà essere caldo e versato poco per volta in modo che il riso sia sempre sommerso durante tutta la sua cottura (non appena il brodo viene assorbito sarà necessario aggiungerne altro fino al termine della cottura).

Una volta che il riso sarà pronto (dopo 17-18 minuti circa) potremo versare la crema di piselli e spegnere la fiamma.

Arriva quindi la fase della mantecatura: si procede aggiungendo 10 grammi di burro e 40 grammi di Montasio per poi mescolare fino a farli sciogliere completamente. Terminare il piatto con qualche cubetto di formaggio e i rapanelli arrostiti.

Fatti conquistare dall’armonia di colore e sapore di questo piatto estremamente raffinato e, come si dice in questi casi, buon appetito!

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Montasio DOP: il gusto della bella stagione

Siamo ormai nel vivo della primavera e i profumi e i colori che riempiono l’aria stuzzicano il nostro appetito regalandoci nuove ispirazioni per creare ricette gustose.

Piatti dal sapore unico, in grado di darci la giusta carica di energia per affrontare la bella stagione, e che ci permetteranno di dar vita a straordinarie tavole imbandite con cui riuscire a stupire i nostri ospiti.

Ecco allora che il Montasio torna protagonista dei nostri menù con un secondo piatto dal gusto pieno e deciso: i medaglioni di maiale con Montasio e briciole di pane. Un piatto veloce, perfetto per le nostre cene speciali, con cui sarà possibile cogliere tutte le sfumature di sapore del nostro amato formaggio.

Prepararlo è davvero semplicissimo e per farlo (per 4 persone) avremo innanzitutto bisogno di 600 gr di filetto di maiale, 200 gr di pane raffermo, 100 gr di Montasio Mezzano, 140 gr di misticanza, aglio, sale, pepe, burro, salvia, timo, olio evo e della senape Dijon.

Una volta predisposti tutti gli ingredienti, prima di tutto sarà necessario grattugiare il Montasio Mezzano per ottenere una grana fine. Dopodiché si procede a rimuovere la crosta dal pane raffermo tramite l’utilizzo di un coltello per poi sbriciolarlo grossolanamente o con le mani oppure utilizzando nuovamente la grattugia ma questa volta con una grana piuttosto spessa.

Successivamente si passa alla pulizia del filetto di maiale eliminando i cordoni laterali e il tessuto connettivo in superfice, per poi ricavare dal filetto 12 fettine spesse circa 1 cm. Una volta tagliata la carne, sarà necessario passare una facciata di ogni rondella nel pane, facendo poca pressione in modo da farlo attaccare per bene. Finita la fase dell’impanatura bisognerà salare la carne per poi arrostirla in padella con una noce di burro, aglio, timo e salvia prima dalla parte della polpa e poi da quella con il pane.

A questo punto si può procedere a posizionare il Montasio grattugiato sul lato della polpa per farlo sciogliere velocemente. Per guarnire il piatto, basterà unire in una ciotola la senape con i condimenti e mescolare con una frusta in modo da formare una salsa (se necessario, potremo aggiungere un po’ acqua un modo da renderla più morbida e cremosa). Infine, ci basterà condire la misticanza e impiattare i medaglioni di maiale sovrapponendoli.

Una proposta gustose e facile da preparare, dimostrazione di come con un pizzico di originalità, e con la giusta dose di Montasio, si possano realizzare piatti buoni e belli da vedere.

Non ci resta che dirvi buon appetito!

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese

Gusto, cultura e tradizione: la parola al Montasio

Sono molti i proverbi italiani sul formaggio e ognuno potrebbe essere argomento di numerosi approfondimenti o, addirittura, di un intero libro. Ma perché questo straordinario prodotto ricopre un ruolo così centrale nella nostra cultura?

Il cibo è certamente il protagonista indiscusso di molti proverbi e modi di dire della nostra tradizione, e quotidianamente ne facciamo uso in tantissime occasioni: dal classico “una mela al giorno toglie il medico di torno” fino al “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”, i contesti di utilizzo possono essere molto diversi, ma il messaggio che ognuna di queste frasi è in grado di trasmettere rimane sempre molto chiaro.

A livello letterario, un’ulteriore dimostrazione dell’importanza che il cibo ha nella lingua degli italiani la si può trovare nell’analisi di O. Salis e T. Cristea, che nel loro documento “A tavola non si invecchia. Alcune considerazioni sulla filosofia del mangiare in proverbi e modi di dire italiani” (2007), consultando quindici raccolte di proverbi e modi di dire d’Italia, ne hanno trovati ben 335 relativi al cibo. Una prova inconfutabile che mangiare non è solo un qualcosa legato al nostro corpo, ma bensì un atto di identificazione con una cultura culinaria che per noi italiani è fortemente radicata anche nelle parole.

Tra questi proverbi, quelli sui formaggi occupano una posizione d’eccellenza con ben 36 modi di dire a loro dedicati, riuscendo così dar vita ad una squisita raccolta di frasi legate alle radici più profonde di questo mondo. Alcuni proverbi, ad esempio, insegnano i trucchi per la scelta degli ingredienti e la preparazione di piatti prelibati (come il detto toscano che dice “formaggio non guasta sapore”), altri invece spiegano come comportarsi con altre persone o danno indicazioni su quanto sia importante non eccedere con il consumo di questo alimento (ad esempio “al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere” o ancora “il formaggio è cibo sano se ne mangi poco e piano”).

In queste frasi, apparentemente così semplici, risiede in realtà tutta la cultura di un popolo: modi di dire pieni di umorismo e di gioia di vivere con cui gli italiani riescono, anche se solo a parole, ad improvvisarsi provetti cuochi capaci di decantare i piaceri del palato, scambiando ricette, e trascorrendo festosi momenti intorno ad una tavola imbandita.

Rispetto ai consigli d’autore, di cui è ricca la tradizione letteraria, una caratteristica del proverbio è quella di non essere firmato ma frutto di una saggezza collettiva che si tramanda, in maniera anonima, tra una generazione e l’altra. Esattamente come la passione per il nostro amato Formaggio Montasio che, di bocca in bocca, viaggia attraverso i secoli fino ad arrivare sulle nostre tavole per portarci un gusto unico e straordinario capace di raccontarci una tradizione tutta italiana fatta di amore per il buon cibo e per lo stare insieme.

Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 – Bando per l’accesso individuale – Sottomisura 3.2 approvato con D.G.R. n.1069, dd.25.06.2019

 

Autore: Federico Mandolese