Montasio e clima: quanto il meteo influisce sul gusto finale del formaggio

In pochi sanno che il sapore dei nostri formaggi è influenzato non solo dalla stagionatura, ma anche dalle condizioni climatiche in cui si trovano le bovine da latte. La quantità di pioggia, il livello di caldo e le condizioni del suolo hanno effetti sulla produzione del latte e quindi sul sapore e sulle caratteristiche del formaggio.

Secondo il report “Studio conoscitivo dei cambiamenti climatici e di alcuni dei loro impatti in Friuli Venezia Giulia”, scritto nel maggio 2018, se si analizzano alcuni degli eventi estremi come le cosiddette notti tropicali (durante le quali si registra una temperatura superiore della media), dal 1961 al 2016, si è passati da 5 a 15 notti calde in totale e, anno dopo anno, i valori continuano a destare interesse. Inoltre, i dati relativi all’andamento pluviometrico mostrano come si stia andando verso decenni caratterizzati da una tendenza al riscaldamento e un aumento del rischio di aridità, soprattutto estiva. Un altro fattore che ogni anno è possibile notare senza il supporto di strumentazione, è l’allungamento della stagione estiva, rendendo i mesi di giugno e settembre molto più caldi rispetto al passato e critici per il benessere delle bovine, che manifestano elevati livelli di stress da caldo, tanto da aumentare il rischio di un calo produttivo e sempre più elevata perdita di latte, che invece non era presente decenni prima.

Per questo l’attenzione al benessere animale passa anche attraverso una considerazione sempre più attenta dei fattori climatici. Il rispetto del territorio, valore centrale per il Consorzio di Tutela del Formaggio Montasio DOP, prevede una particolare valutazione dell’evoluzione dei processi produttivi, capace di garantire sempre quell’alta qualità che contraddistingue il Montasio.

Il Montasio DOP, una storia che dura dal 1200.

Oggi il formaggio Montasio è tra le Dop per eccellenza; è sinonimo di prelibatezza, di gusto e di garanzia; viene scelto perché è naturalmente privo di lattosio e perfettamente bilanciato dal punto di vista nutrizionale. Ma, se abbiamo il formaggio di oggi, bisogna ringraziare i produttori di ieri: quali sono quindi le origini del nostro formaggio preferito? Chi lo ha creato?

La storia di questo prodotto è molto antica: risale al 1200, e si può collocare nelle vallate delle alpi Carniche e Giulie. Al tempo, presso l’Abazia di Moggio Udinese, alcuni monaci Benedettini, iniziarono a produrre quello che poi verrà chiamato “formaggio”, con l’unico scopo di trovare una modalità di conservazione di un prodotto deperibile come il latte e di combattere le ristrettezze alimentari del rigido inverno alpino.

Solo nel 1700 il formaggio dei monaci cominciò a distinguersi dalle altre produzioni, per merito sia della qualità del latte vaccino prodotto dai pascoli estivi, sia per le continue affinature delle tecniche di produzione dei malgari della zona. Pian piano quindi si affermò come identità vera e propria, sotto il nome di “Formaggio Montasio”, apparso per la prima volta in alcuni documenti tariffari trovati a San Daniele del Friuli e risalenti al 1773. Proprio in questi scritti è emerso come esso rappresentasse un prodotto di alto prestigio.

Nel corso dei secoli, grazie alla sua ottima reputazione in tutta l’Italia Nord-Orientale, il Montasio è diventato il fiore all’occhiello della produzione casearia della Regione Friuli, riuscendo ad ottenere territori sempre più ampi per i propri pascoli e i migliori capi di bestiame. Così, nella seconda metà del 1800, è nato un movimento cooperativo di caseifici, intenti a sostenere e tutelare la produzione di questo formaggio, fondando a Codroipo il Consorzio per Tutela del Formaggio Montasio. Fino a quando, nel 1955, il Montasio viene ufficialmente dichiarato come “Tipicità”, ottenendo nel 1986 la Denominazione di Origine Controllata (DOC) e, nel 1996, la Denominazione di Origine Protetta (DOP).

Per concludere, è giusto quindi affermare che se non si conosce la storia di ieri, non si possono apprezzare i risultati di oggi. Infatti, solo nel 2018, il Formaggio Montasio ha contato quasi 900 mila forme prodotte, esportando la sua storia, la sua gustosità e la tradizione italiana in tutta la nazione e nelle zone limitrofe.

Lingua friulana in casa Montasio: “cjatâ chel dal formadi”

Se siete stati in Friuli, vi può essere capitato di sentir dire: “cjatâ chel dal formadi”. Ma cosa significa “trovare quello del formaggio?”. Le storie popolari qu questo tema sono molto dibattute, visto che il medesimo modo di dire si trova anche in dialetti del Veneto e del Trentino.

Secondo una leggenda veneziana, “Rivarà quel del formajo” farebbe riferimento alle “Formagee dea Giudeca”, le case in cui vivano i conciapelli che erano soliti usare delle cortecce di rovere per conciare le pelli, utilizzate come combustibile una volta fatte asciugare e pestate. Da qui quello del formaggio sarebbe colui che “batte le cortecce”, ovvero che “ti pesta per bene”.
Un’altra interpretazione origina in Trentino, dove si narra che per l’affitto di una malga sul monte Spinale, fosse stato pattuito un “uomo del formaggio”, ovvero tanto formaggio quanto ne serve per raggiungere l’altezza di un uomo. Vista la scarsità di cibo di quell’anno, i proprietari della malga inviarono a riscuotere il pagamento un uomo molto alto. Il malgaro che, arrivato alle spalle del riscossore del tributo aveva finito il formaggio, prese un’ascia e tagliò la testa del gigante. Trovare quello del formaggio starebbe a significare quindi “fare una brutta fine”.
Infine, si può interpretare la formula “cjatâ chel dal formadi” con il riferimento al fatto che i malgari, produttori di formaggio, erano uomini di montagna, abituati a un lavoro duro, sbrigativi nei modi e che non esitavano a farsi giustizia da soli, nel caso in cui qualcuno avesse provato a imbrogliargli.
“Cjatâ chel dal formadi” è un modo di dire diffuso in tutto il territorio friulano, che del formaggio, e in particolare del Montasio DOP che prende il nome dell’omonimo altopiano, ha fatto una vera e propria bandiera. Tanto che il gusto ricco, le elevate proprietà nutritive e la caratteristica di essere naturalmente privo di lattosio dai 2 mesi di stagionatura, lo hanno reso un alimento apprezzato in tutto il mondo.

E-BORGHI TRAVEL – online il numero di OTTOBRE

la rivista è presente gratuitamente online si presenta cosi:

…..con quella sua sfiziosa inclinazione ad apprezzare i piaceri della vita e a proporre percorsi sensoriali nei quali è protagonista il gusto, vessillo di sapori e saperi tramandati nel tempo…

Nel numero di ottobre ci ha dedicato la copertina ed un  inserto con protagonista il MONTASIO DOP.

Una rivista interessante che ci accompagna alla scoperta di paesaggi bellissimi che sanno raccontarsi anche con l’arte culinaria-enogastronomica che li rappresenta.

Borghi, territori e comprensori per tutti i gusti e per tutto l’anno, corredati da pratici suggerimenti nel contesto dell’ospitalità, del food & beverage e dello shopping, con uno sguardo attento al folclore e alle tipicità locali. Prelibatezze enogastronomiche come il MONTASIO DOP,  il prosciutto di San Daniele, i vini del Collio, ecc…, sguardi oltre confine e recensioni… Buona lettura e buon viaggio!

https://www.e-borghitravel.com/it/8/gusto_e_borghi.html

Il formaggio Montasio: un prezioso alimento per la dieta dei bambini

Spesso le neomamme si trovano di fronte a dubbi riguardanti l’alimentazione dei loro piccoli. Giustamente è sempre meglio informarsi, in particolare con il pediatra, sui consigli nutrizionali adatti ad ogni caso specifico. In linea generale, per quanto riguarda il formaggio Montasio DOP, possiamo dire che il suo alto contenuto di calcio lo rende un alimento molto utile per lo sviluppo di ossa e denti dei bambini. Considerando però che il calcio viene assorbito solo in parte dall’organismo, è consigliabile introdurre nella dieta alimenti come il tuorlo d’uovo e il pesce, ricchi di Vitamina D, che facilitano l’assorbimento del calcio nelle ossa. Inoltre, il formaggio Montasio contiene proteine nobili, ovvero complete di tutti gli aminoacidi essenziali, e Vitamina A, fondamentale per il sistema immunitario ma anche per la vista.

Ma a che età si può introdurre il formaggio nella dieta dei bambini? Come tutti i nuovi alimenti, anche il formaggio deve essere proposto ai bambini con gradualità, senza forzarli. Si può iniziare dai 6 mesi di vita del bambino ad aggiungere nelle minestrine un cucchiaio di Montasio Stagionato grattugiato. Dai 7 mesi si possono poi utilizzare le varie stagionature del Montasio per preparare le pappe, meglio se di verdure, in quanto non è consigliato abbinare il formaggio alla carne o al pesce, che sono anch’essi ricchi di proteine. Dai 12 mesi il formaggio può comparire anche 2/3 volte alla settimana nella dieta del bambino, l’importante è non eccedere nelle quantità, limitandosi ad un massimo di 40 grammi a porzione. Infine, se il bambino è intollerante al lattosio, non c’è niente di meglio come merenda del Montasio, che dai 2 mesi di stagionatura è naturalmente privo di questo zucchero.

FRICO GOURMET – TAKE WAY fatto con solo MONTASIO DOP

Il FricoGourmet di piazzale Cella a UDINE 

è su Foodracers

scarica il Menù di FricoGourmet

Da quando ha aperto, lo scorso luglio, il take away Frico Gourmet di piazzale Cella a Udine ha destato la curiosità di tanti, udinesi e non. Carlo Passone, ideatore e titolare della fricheria, aveva però fin da subito le idee molto chiare: il locale doveva essere un take away, ma anche un luogo dove consacrare definitivamente il frico, cercando di farlo conoscere il più possibile e in ogni forma, sia quella tradizionale che quella dell’innovazione.
E così, dopo i primi mesi di sperimentazione e di apertura al pubblico, adesso arrivano i primi cambiamenti verso la forma definitiva del locale. Se inizialmente si poteva solo passare in piazzal Cella a gustare direttamente sul luogo i vari tipi di frico oppure farsi preparare le comode confezioni da portare via, adesso è stata finalmente attivata la linea telefonica per poter prenotare le proprie porzioni di frico. Ma non solo.
“Il FricoGourmet di piazzale Cella è su Foodracers

Il frico online

La novità più “fresca” riguarda l’ingresso di FricoGourmet in Foodracers, la start up che consente di ricevere i pasti a domicilio.

Da oggi in poi, chiunque venga preso da un’irrefrenabile voglia di frico ma non ha intenzione di spostarsi dal divano di casa sua, potrà attraverso la app ordinare i piatti che più preferisce e vederseli recapitare direttamente al proprio domicilio.

Il catering

Ma le novità non sono finite qui. Al momento dell’apertura, in fricheria si poteva provare il frico in diverse forme e gusti. Quello tradizionale, quello con ingredienti particolari, quello croccante, le blaote, le frittatine, le frichette di riso e il leccafrico. Quest’ultima è una simpatica proposta di finger food, con un cerchio di frico croccante su uno spiedo di legno. Visto il successo di questa proposta, Passone ha pensato di aumentare la scelta di frico in versione “finger”, studiando delle ricette adatte ai servizi catering. Da oggi, quindi, sarà possibile prenotare il proprio banchetto a base di frico per le feste, inaugurazioni o qualsiasi altra occasione: il menù prevede, oltre il leccafrico, i cannoli ripieni di formaggio, le frichette di riso (delle palline di riso ripiene di frico con diversi ingredienti) e le tartine di polentina con i triangolini di frico croccante. Così è nata anche l’idea dell’aperifrico, già sperimentato con successo nel locale di piazzale Cella e possibile da replicare su prenotazione.

Nobilitazione qualitativa

«La cultura alimentare di una terra è un frutto in perenne evoluzione, che si nutre di materie prime disponibili e di tecniche di trasformazione», commenta Passone fondatore dell’Accademia friulana del frico. «Conoscere la capacità di elaborare, modificare e mescolare gli alimenti che la tradizione ha codificato è un patrimonio prezioso per comprendere la civiltà della tavola di una regione e per dare qualità alla vita». Passone ha fatto del frico quasi una ragione di vita, cercando di nobilitarne il più possibile la natura. Usando rigorosamente Montasio DOP di sei mesi per le sue ricette, il fricoGourmet è quindi NATURALMENTE PRIVO di LATTOSIO.

Il prossimo step del FricoGourmet? Dopo il progetto di attivazione di microproduzione per la vendita online, si sta cominciando a pensare a un franchising. «Nel mondo, ma anche in Italia, è pieno di piadinerie ad esempio. Non vedo perché non si possano aprire anche locali dove mangiare il frico!». LINK FricoGourmet: https://www.facebook.com/FricoGourmet/

Tè al Formaggio, il nuovo esperimento che spopola sul web.

Ogni mese la Fusion Cooking trova un nuovo argomento con il quale spopolare sul Web.
Il popolo british non farà salti di gioia, ma è arrivato il momento di parlare della nuova moda del Tè al Formaggio, per poi provarla di persona e poter giudicare.

Stiamo parlando di una nuova bevanda che sta conquistando gli Stati Uniti, ma che ha spopolato prima in Asia, essendo nata a Taiwan nel 2010.
Tutto ha avuto inizio dalla constatazione di come i due gusti stessero molto bene insieme, e fin qui niente di particolarmente strano. Successivamente però nella città ha fatto la sua prima apparizione una bevanda al tè che presentasse un topping al formaggio. Non è semplice da immaginare, eppure in breve tempo ha avuto un grande successo soprattutto a Singapore, in Cina, per poi arrivare sino alla Malesia. Ma non finisce qui: la bevanda, diventata uno dei drink preferiti da postare sui social network, ha fatto il giro del mondo, sbarcando pure sulle coste occidentali, a Los Angeles e a New York, con il nome di “Cheese Tea”.

Per la preparazione di questo mix, si utilizzano varietà particolari di tè, come il matcha, quello nero, oppure l’oolong. Per quanto riguarda il formaggio, esso può essere utilizzato in vari modi. Nelle zone orientali è uso comune preferire il formaggio in polvere, mentre gli americani prediligono quelli a pasta dura, giocando in casa con il cheddar. I due ingredienti base vanno quindi mescolati insieme fino a quando la consistenza non assomiglierà a quella della soffice panna montata; esistono due piccole regole per rendere il gusto perfetto ed autentico: aggiungere un pizzico di sale rosa e non correggere mai di zucchero. Questo per evitare che il delicato sapore della bevanda, simile a quello di un milkshake, venga compromesso. Infatti, il gusto salato del formaggio sembra bilanciarsi perfettamente con l’amaro del tè.

La bevanda è arrivata anche in Europa, allo Chateau Dufan, nella zona di Chinatown a Milano. Inoltre, molte sono le testimonianze di persone che lo hanno provato, e tutte alle prese con varianti e correzioni secondo i gusti personali. Chi utilizza un tè più classico come Earl Grey, chi sceglie formaggi a pasta dura e chi addirittura freschi, come la ricotta. C’è anche chi, contro tutte le regole della ricetta originale, utilizza una guarnizione di biscotti sbriciolati, per dare un sapore più dolce e croccante.

Da qualsiasi punto la si voglia vedere, si tratta di un mix originale, da provare anche con il Montasio Dop privo di lattosio!

Ricette intelligenti per contrastare lo spreco alimentare

Gettare gli avanzi è una pratica dannosa non solo per il portafoglio, ma anche per l’ambiente. Ecco perché sempre di più, si rivalutano anche in cucina quelle tecniche contro lo spreco che i nostri nonni ci hanno insegnato. Alcune ricette semplici ma creative permettono infatti di riutilizzare i rimasugli di prodotti che è davvero un peccato buttare, come gli avanzi del formaggio Montasio che rimangono nei nostri frigoriferi.

Ad esempio, se sono avanzate delle fettine di Montasio DOP, perché non utilizzarle per preparare una deliziosa crema di formaggio, ottima come condimento per la pasta o per i crostini. Basta scaldare il formaggio in un pentolino con una noce di burro, il tutto a fuoco lento, prestando attenzione che non si creino dei grumi. Appena la crema sarà densa al punto giusto, sarà pronta per essere servita in tavola.

Gli avanzi di Montasio sono ideali anche come farcitura della pizza, in questo modo il piatto si arricchirà delle proteine e del calcio del Montasio, rendendolo un piatto unico. Dopo aver grattato bene la scorza più esterna del formaggio con un coltello, tagliamo gli avanzi a dadini e aggiungiamoli ad una buona dose di mozzarella per una pizza Green, si può scegliere la farina della pasta e la passata di pomodoro in versione biologica.

Inoltre, forse non tutti sanno che le croste di formaggio sono una vera prelibatezza per arricchire brodi e minestre. Quindi dopo aver ripulito la parte esterna della crosta, tagliamolo dello spessore di circa un centimetro, meglio anche a cubetti, e aggiungiamolo al brodo, facendo attenzione a non correggere troppo con il sale, poiché si sa: il formaggio rilascia sapidità!

Non sprecare il cibo è una buona pratica che andrebbe insegnata ai bambini fin da piccoli, in quanto il valore educativo si sposa a quello economico. Basta una semplice ricetta ben studiata per far assaporare il gusto del recuperare.

Il Consorzio del Montasio Dop a sostegno dell’Associazione “La Nostra Famiglia”: tutta la “bontà” del Frico solidale

Nell’ambito di Friuli Doc, con questa iniziativa sono stati raccolti quasi duemila euro a favore della Onlus che si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità.

Un frico pieno di “bontà” quello preparato domenica scorsa, nell’ambito di Friuli Doc, la cui finalità ha permesso di raccogliere la somma di quasi duemila euro a favore dell’Associazione “La Nostra Famiglia”, la onlus che si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva.
Anima dell’iniziativa il Consorzio di tutela del formaggio Montasio Dop che in collaborazione con i volontari del “Gruppo Amici de La Nostra Famiglia di Sterpo”, sotto gli occhi attenti di oltre 700 persone, hanno preparato e distribuito un frico rivoltato di dimensioni gigantesche: 160 Kg. di peso, 2,52 metri di diametro e l’utilizzo di un centinaio di chili di formaggio Montasio di tre stagionature diverse.
Domenica, ad introdurre l’iniziativa oltre che all’Assessore del Comune di Udine Maurizio Franz, sono intervenuti la Direttrice generale regionale de La Nostra Famiglia in Friuli Venezia Giulia, Tiziana Scaccabarozzi e il Presidente del Consorzio di Tutela del Montasio dop, Valentino Pivetta, il quale ha voluto ricordare come l’ente consortile abbia sempre a cuore le Associazione che aiutano i bambini e le persone più deboli.

Parole di gratitudine sono arrivate anche da parte della direttrice Tiziana Scaccabarozzi la quale ha ricordato quanto importanti siano queste risorse per la loro organizzazione. Un contributo che consente di acquistare nuove attrezzature per l’importante lavoro che svolgono quotidianamente.

Itinerari per riscoprire la bellezza della natura: Malga Montasio e dintorni.

“Le montagne sono quei luoghi in cui Dio dimostra di essere più bravo di Michelangelo a scolpire”, disse un anonimo scrittore. Ispirati da questa frase andiamo a scoprire insieme l’altopiano del Montasio e i suoi dintorni, luoghi magici in cui ritrovare il contatto con la natura, e, perché no, anche il lato wild della propria personalità.

L’Altopiano del Montasio, plasmato dall’azione erosiva dei ghiacciai della Val Raccolana, sotto le Alpi nel Nord-Est d’Italia, appare come una vasta area che si snoda sotto il massiccio del versante meridionale dello Jôf di Montasio ad una quota di 1500-1600 metri. Una delle località più conosciute e ricche di attività da svolgere in zona è Sella Nevea, una splendida conca incastonata tra il monte Canin e il Montasio, chiamata così per la grande quantità di neve presente nella stagione invernale. Nei periodi freddi, questo luogo è la meta perfetta per sciare e fare passeggiate con le ciaspole, mentre nelle stagioni più calde è ideale per gli itinerari a cavallo, il trekking, il mountain bike e il canoeing (presso il lago del Predil, a 8 km da Sella Nevea).

Immerso nella quiete incontaminata del bosco ai piedi dei massicci del Canin e del Montasio, si trova il famoso Parco Avventura di Sella Nevea, che offre il massimo divertimento soprattutto alle famiglie con bambini. Proprio qui si pratica il “Tarzaning”, che già dal nome evoca immagini di coraggiosi pronti a lanciarsi da un albero all’albero o a camminare in bilico sui ponti tibetani. Per i meno spericolati, il posto offre la Mostra Permanente dedicata alla Speleologia e al Carsismo del Canin.

Superata Sella Nevea, si giunge alla Malga Montasio, dove, nella bella stagione, pascolano libere le bovine provenienti dagli allevamenti di tutta la Regione. Nel ristoro agrituristico si possono gustare il latte e il formaggio prodotti direttamente in loco, tra i quali il Montasio Prodotto di Montagna, realizzato in tutte le fasi in territorio montano, ad un’altitudine non inferiore ai 600 metri (click qui per saperne di più: http://www.montasio.com/2018/09/20/ll-formaggio-montasio-dop-prodotto-della-montagna-pdm-e-solo-di-pezzata-rossa-italiana-pri-il-ritorno-al-futuro-della-tradizione-casearia/).

Un gustoso alimento adatto anche alle persone intolleranti al lattosio, poiché il Montasio dai 2 mesi di stagionatura è naturalmente privo di questo zucchero. Il rifugio dispone anche di comode camere, dove passare una notte immersi nella tranquillità delle montagne. Un’esperienza memorabile, capace di farci innamorare della bellezza della natura.