Montasio: una produzione sostenibile e di qualità

Le dinamiche produttive attente ai consumatori moderni vengono raccontate da Francesco Marangon, economista agrario dell’Università di Udine, tra i membri consultivi del CdA del Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio.

La zona di produzione del formaggio Montasio, originariamente limitata all’omonimo massiccio, comprende oggi l’intera regione Friuli Venezia Giulia, le province di Belluno e Treviso, e parte delle province di Padova e Venezia.

La produzione del Montasio rispecchia la tendenza generale del comparto produttivo e degli altri formaggi a pasta cotta e semidura, suoi diretti concorrenti. Mentre nei primi anni del 2000 la produzione complessiva di formaggio Montasio superava il milione di forme l’anno, negli ultimi anni le forme prodotte sono state intorno alle 800 mila; nel 2017 hanno raggiunto quota 794 mila, corrispondenti a circa 5.600 tonnellate. Da notare che, nell’anno in corso, la produzione appare in crescita rispetto all’anno precedente, a fine settembre 2018 le forme prodotte sono state 625 mila, contro le 581 del settembre 2017, con un aumento pari al 7,41%. Nel 2018 si supereranno ampiamente le 850 mila forme, registrando un sensibile aumento rispetto agli anni precedenti.

Il miglioramento delle performance può essere spiegato con l’adozione di nuove strategie di penetrazione commerciale e la scelta di ampliare la gamma di prodotti. In primo luogo, le decisioni strategiche riguardano essenzialmente il lavoro fatto per rilanciare l’identità specifica ed il posizionamento del prodotto, anche attraverso la partecipazione a fiere ed eventi di rilievo. In secondo luogo, la volontà di rispondere al meglio alle esigenze sempre più diversificate delle diverse tipologie di consumatori, si è concretizzata con il lancio di nuovi formati monoporzione e con la crescente visibilità garantita dalle produzioni biologiche di Montasio DOP, così da venire incontro anche ai consumatori più attenti alle scelte di responsabilità e sostenibilità ambientale. Una tradizione gastronomica offerta da imprese che sanno evolversi senza tradire i propri valori.

 

 

Tre medaglie per i formaggi del Gruppo Pezzetta ai World Cheese Awards 2018

Il Gruppo Pezzetta torna dalla Norvegia con tre medaglie. L’occasione è stata data dal prestigioso palcoscenico dei World Cheese Awards 2018, dove l’azienda di Fagagna ha ricevuto i riconoscimenti per tre suoi prodotti. Particolarmente rilevante il risultato maturato dal Montasio stravecchio DOP, capace di ricevere una medaglia d’argento dopo l’eccellente risultato ottenuto nel 2017 con la medaglia SUPER GOLD; fra le altre specialità a catalogo Pezzetta premiati anche il Latteria di grotta (medaglia di bronzo) e lo Zoncolan di capra, la cui bontà ha fruttato un argento. Ottimi riscontri, quindi, anche dall’edizione 2018 della kermesse internazionale che si è svolta di recente a Bergen, in Norvegia. Una vetrina di primo piano, con ben 230 membri della giuria, provenienti da 29 differenti Paesi, impegnati a valutare oltre 3.500 prodotti provenienti da tutto il mondo. Gli esperti si sono soffermati su crosta, pasta, colore, struttura, consistenza e, naturalmente, il sapore di ciascun formaggio assaggiato. E la qualità friulana a marchio Pezzetta, ancora una volta, sono riuscite a spiccare.

Il Montasio stravecchio Dop, dal sapore deciso, nasce da latte bovino della zona e ha una stagionatura di oltre 18 mesi che gli conferisce il tipico gusto piccante, ma coinvolgente; ha ottenuto in questi anni diversi riconoscimenti. Si sposa a meraviglia, per esempio, con vini quali Refosco e Cabernet Franc. Tutti questi prodotti nascono nello stabilimento carnico della Latteria di Ovaro – ARTELATTE SRL http://www.montasio.com/socio/artelatte-srl/, controllata dal Gruppo Pezzetta,

«Prendiamo con grande soddisfazione i riconoscimenti ottenuti al World Cheese Awards – commenta Marco Pezzetta, titolare assieme al fratello Paolo dell’omonimo gruppo – e ci fa piacere anche portare il nome del Friuli in un proscenio internazionale di questa portata. Per noi la qualità rimane sempre un “must” e i sapori della nostra terra consentono di dare una marcia in più ai nostri formaggi».

Montasio e vini: gli abbinamenti per un “marriage” perfetto.

Michele Biscardi, noto sommelier della F.I.S. (Fondazione Italiana Sommelier), analizza le caratteristiche sensoriali del Formaggio Montasio DOP per suggerire i vini che meglio si abbinano a questa eccellenza della gastronomia italiana.

Sebbene sia originario del Sud, diversi prodotti gastronomici del Friuli Venezia Giulia, che oramai considero la mia Regione, mi hanno da sempre affascinato. Uno di questi è il Montasio DOP, che ritengo essere, al pari di un buon vino, un’espressione e una bandiera del territorio in cui viene prodotto. Una prelibatezza che mi concedo anche come piacevole intermezzo durante una chiacchierata con gli amici.

Il Montasio è un formaggio versatile, che può essere gustato in diverse stagionature: fresco, minimo due mesi, semi stagionato, minimo 4 mesi, stagionato, sui dieci mesi e addirittura stravecchio, più di diciotto mesi (click qui per approfondire le stagionature: http://www.montasio.com/il-formaggio-montasio/). Prendendo in prestito il linguaggio dei degustatori di formaggi, il Montasio si definisce un formaggio a crosta sottile e liscia; il colore che inizialmente è paglierino chiaro, con l’avanzare della stagionatura, diventa più carico; come la pasta, che si fa più dura e friabile. Anche l’occhiatura, quei buchetti che si notano al taglio del formaggio, diventa sempre più rada e fine con il passare dei mesi.

Dal punto di vista organolettico, questo formaggio si contraddistingue per i persistenti profumi di erbe, di latte cotto e di fieno. Al gusto rilascia una piacevole nota dolce e una lieve acidità; nel Montasio stagionato prevalgono la sapidità e una leggera piccantezza che non dispiace. Il formaggio va gustato lentamente per percepirne tutti i sapori. Nelle varie zone della lingua, infatti, si distinguono differenti sensibilità per i 4 sapori fondamentali: il dolce si sente in maggior misura sulla punta; l’acido e il salato ai lati; l’amaro in fondo. A dire il vero vi è anche un quinto sapore, poco noto, si tratta dell’”umami”, un gusto fondamentale identificato nel 1908 dal chimico giapponese Kikunae Ikeda. In giapponese, questo termine significa “saporito” e indica, per l’esattezza, il sapore di “glutammato”, particolarmente presente in cibi ricchi di proteine, come la carne, il prosciutto crudo e, appunto, il formaggio.

In tema di abbinamento, è in base alle diverse stagionature del formaggio che si individua la tipologia di vino più appropriata. Per il Montasio fresco consiglio un vino rosso giovane, non troppo strutturato e/o morbido, come un Merlot o un Pinot Nero di ottima qualità. Con il Montasio stagionato, invece, è ottimo un Cabernet Franc, oppure un Refosco dal Peduncolo Rosso o ancora uno Schioppettino, ovvero vini strutturati e con un carattere ben definito sia per morbidezza che per alcolicità. Ma il Montasio stagionato si sposa molto bene anche con il principe dei vini dolci italiani: il Picolit, un vitigno a bacca bianca, autoctono del Friuli, che è apprezzato in tutto il mondo.

Va detto, infine, che anche il gusto personale rimane un criterio da considerare per scegliere il giusto vino da abbinare a una pietanza. Perché ogni buon pranzo e ogni buon vino sono delle vere emozioni da vivere in prima persona.

Il Montasio: valido alleato nella dieta dei più piccoli

Qualche mamma è ancora incerta nel dare o meno al proprio bambino un pezzetto di formaggio? Stop alle perplessità: il formaggio è un importante alleato della salute dei bambini, soprattutto poiché ricco di calcio, un minerale fondamentale per lo sviluppo di ossa e denti, che per essere assorbito va associato ad alimenti ricchi di vitamina D, come olio di fegato di merluzzo, pesce o tuorlo d’uovo.

Ma come garantire un adeguato inserimento di questo alimento durante lo svezzamento? Prima di tutto, in quanto ricco di proteine, il formaggio non va mai accostato a pesce, carne, uova e legumi. Il bambino può cominciare ad assumere il formaggio già dai 6 mesi di vita, ma come ogni nuovo alimento, va inserito gradualmente, sia per valutare eventuali reazioni allergiche, sia perché si tratta di un alimento ricco di grassi e di sale. Ad esempio, si può iniziare con qualche cucchiaino di formaggio grattugiato da sciogliere nella pappa. Quando il bambino ha 8-9 mesi, si può regolarmente aggiungere un paio di volte alla settimana un intero cucchiaio di Montasio fresco grattugiato nella pappa.

Il Montasio è adatto anche ai bambini che presentano un’intolleranza al lattosio, in quanto si tratta di un formaggio che dai 2 mesi di stagionatura è naturalmente privo di tale zucchero (click qui per maggior info: http://www.montasio.com/educazione-nutrizionale/).

Anche i piccoli celiaci potranno gustare il Montasio, che è privo di glutine, come dimostrato dalle ricerche di laboratorio dirette dall’Associazione Italiana Celiachia, effettuate presso il DISMA delle Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, che dopo l’esaminazione di un grande campione di formaggi dimostra che il glutine è un elemento non presente in questo alimento.

Fin dalla tenera età, il Montasio è quindi un valido alimento da inserire nella dieta dei propri figli, magari come merenda in un irresistibile mini-panino.

Le 4 cose che non sapevi sul Formaggio Montasio.

Che il Montasio Dop sia un formaggio a pasta cotta, semidura, dalla occhiatura di piccola grandezza omogenea su tutta la sezione è noto, ma alcune caratteristiche di questa eccellenza della gastronomia italiana rimangono ancora sconosciute ai più.

In primo luogo, il formaggio Montasio prende il nome dall’omonimo Altopiano situato nelle montagne friulane, da ciò deriva la falsa convinzione di alcuni che la zona di produzione comprenda solo la Regione Friuli Venezia Giulia, invece include anche tutto il territorio delle province di Treviso e Belluno ed in parte le province di Venezia e Padova.

Inoltre, spesso si pensa che tutti i prodotti che derivano dal latte contengano lattosio, ma è una deduzione errata. Infatti, la produzione di alcuni formaggi stagionati prevede l’aggiunta al latte di alcuni batteri, che eliminano il lattosio trasformandolo in acido lattico. Questo si verifica anche per il Montasio a 2 mesi di stagionatura, che è naturalmente privo di lattosio e di conseguenza adatto anche a chi è intollerante a questo tipo di zucchero. Nello specifico, dalle analisi di laboratorio è emerso che nel Montasio il lattosio è presente con valori inferiori a 0,01 g per 100 g di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.

In pochi sanno che il formaggio Montasio, come il latte e lo yogurt, contiene triptofano, aminoacido che agisce da precursore della serotonina, ovvero il neurotrasmettitore che insieme alla melatonina svolge un’azione calmante e contribuisce a regolare il ritmo del sonno. Anche il calcio, contenuto nel Montasio, aiuta a calmare il sistema nervoso, riducendo lo stress.

Infine, occorre sfatare il mito che il formaggio faccia ingrassare. Infatti, da uno studio condotto dall’University College di Dublino su un campione di 1500 persone di età compresa tra i 18 e i 90 anni, è emerso che i consumatori di formaggio e latticini presentano un indice di massa corporea inferiore e livelli più bassi di colesterolo rispetto a chi non li consuma oppure predilige latticini a basso contenuto di grassi. Quindi anche gli amanti del formaggio Montasio possono stare tranquilli per la propria linea, ovviamente facendone un consumo adeguato in base all’apparto calorico, che è riportato nella tabella nutrizionale visionabile a questo link: http://www.montasio.com/educazione-nutrizionale/.

I 5 posti più strani in cui mangiare il Formaggio Montasio: la classifica.

Attimi rubati alla routine quotidiana, quelli in cui regalare al corpo e alla mente una pausa, quelli in cui concedersi uno spuntino genuino, come un pezzetto di Formaggio Montasio Dop. Un’eccellenza della gastronomia italiana da gustare in uno scenario fuori dagli schemi. Ecco la classifica dei “Momenti Montasio” più stravaganti, da provare almeno una volta nella vita.

 

  • In una casa sull’albero. Tra gli incontaminati boschi di Ugovizza in Friuli Venezia Giulia spunta una casetta in legno. Fin qui nulla di strano, se non che la dimora in questione ha la forma di una pigna e si trova a 10 metri di altezza, al livello delle cime dei pini. Una notte in un posto così magico va festeggiato con un aperitivo a base di Prosecco e cubetti di Montasio Fresco.

 

  • Prima di lanciarsi con il bungee jumping. Nato sull’Isola di Pentecoste (Pacifico) come rito di iniziazione all’età adulta e praticato buttandosi da torri di bambù con liane legate alle caviglie, il bungee jumping è diventato una pratica sportiva nel 1993. Da quella data i giovani e meno giovani sfidano la paura del vuoto lanciandosi da strutture attrezzate con appositi elastici. Cosa mangiare prima di affrontare un salto nel vuoto da oltre 100 metri di altezza? Un pezzetto di Montasio Stagionato, ricco di preziosi nutrienti come il calcio e le vitamine (maggiori informazioni a questo link: http://www.montasio.com/educazione-nutrizionale/).

 

  • Su una mongolfiera. “Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare”. Disse Leonardo Da Vinci. E così dicono quelli che hanno sperimentato il volo in mongolfiera. Visto che la mongolfiera segue le correnti del vento, durante il viaggio si potrebbero avvertire alcuni scossoni. Meglio quindi portare con sé uno spuntino veloce da tenere con una mano sola, in modo da usare l’altra per reggersi saldamente all’impugnatura presente sul bordo della cesta. Un’idea potrebbe essere un gustoso tramezzino con prosciutto cotto e Montasio Mezzano.

 

  • Dopo una nuotata con i delfini. In un parco marino di Malta, accompagnati da un addestratore professionista, è possibile vivere l’esperienza di tuffarsi nella vasca insieme a questi mammiferi particolarmente intelligenti e sensibili. Una volta finito di nuotare con i delfini e prima di andare ad incontrare i leoni marini, c’è il tempo per mangiarsi un hamburger con radicchio e Montasio, che è facilmente digeribile e ricarica con gusto senza appesantire.

 

  • Durante una “bonfire night”. Perché non provare l’usanza americana di riunirsi con gli amici attorno a un falò durante una notte di cielo sereno? Invece di arrostire i marshmallows, come fanno i cugini d’oltreoceano, si potrebbero intingere dei crostini di pane in una deliziosa fonduta di Montasio.

 

La colazione salata con il Montasio: la carica giusta per iniziare la giornata!

Cosa mangiano gli italiani a colazione? Da un’analisi realizzata dalla Doxa negli ultimi 10 anni emerge che è sceso, dal 92% all’86%, il numero di persone che fanno colazione, anche se i nutrizionisti sono concordi nell’affermare che si dovrebbe sempre fare per fornire carburante al cervello e regolare gli indici glicemici. In testa alle preferenze di chi fa colazione ci sono i biscotti, scelti da sei italiani su dieci, ovvero dal 58%; seguono pane e fette biscottate con marmellata, creme spalmabili o miele, graditi dal 19%; in terza posizione pressoché a pari merito, con una percentuale di consensi intorno al 9%, troviamo: brioches/merendine, cereali e yogurt. Infine, solo il 7% della popolazione sceglie esclusivamente cibi salati come primo pasto della giornata.

 

Ma la colazione salata apporta numerosi benefici all’organismo, infatti secondo la University of Missouri, la colazione che include almeno 35 grammi di proteine derivanti da latticini, uova o carne magra riduce il senso di fame, favorisce il mantenimento del peso-forma e stabilizza i livelli di glucosio nel sangue, aiutando così a prevenire il diabete di tipo 2.

 

Qualche idea per una colazione salata bilanciata? Il Formaggio Montasio è un ottimo ingrediente per preparare piatti buoni ma anche sani, infatti fornisce principi nutritivi preziosi come le proteine, il calcio, il fosforo, il ferro e le vitamine A, B ed E. Inoltre, essendo il Montasio stagionato almeno 2 mesi naturalmente privo di lattosio, è adatto anche alle persone intolleranti, maggiori informazioni a questo link: http://www.montasio.com/educazione-nutrizionale/.

 

Cosa preparare con il Montasio per colazione? Un toast con pane integrale, una fetta di Montasio e due fette di prosciutto cotto più un succo d’arancia. Oppure una deliziosa omelette alla francese. La ricetta? Si rompono 3 uova in una ciotola, si aggiusta di sale e pepe e si sbatte con una forchetta. Si imburra una padella antiaderente e quando è ben calda si versa il composto, appena il fondo si è cotto si aggiungono 4 fette sottili di Formaggio Montasio fresco, infine con una paletta si piega l’omelette a metà e si serve ancora calda accompagnata da un caffè espresso. Prendersi il tempo per fare una buona colazione è una sana abitudine alla quale non si deve rinunciare!

 

GOOD fiera di Udine – IL MONTASIO E L’ARONIA

GOOD – 4 giorni dedicati a conoscere e degustare la qualità


IL MONTASIO E L’ARONIA

NEVIO TONEATTO e LUANA LAURENTI

hanno spiegato il curioso abbinamento tra un prodotto notissimo come il MONTASIO e i frutti di una pianta ancora poco conosciuta, l’ARONIA, ricca di antociani, polifenoli e flavonoidi.

Alle ore 18.30  è stata fatta una degustazione di formaggio Montasio DOP con circa 70 partecipanti con abbinamento:

  • Malvasia della AZIENDA AGRICOLA LIVON di Dolegnano (UD) Italy –  http://www.livon.it/it/chi-siamo/
  • prodotti a base di ARONIA l’unica produttrice in Italia è la Società agricola 4 Principia Rerum srl  di  Lucinico (GO)

L’Aronia Melanocarpa è un vero dono della Natura grazie alla più alta concentrazione di antiossidanti fra tutti i frutti, un elisir di eterna giovinezza dalle infinite proprietà salutari –   https://aronia-naturalis.it/prodotti/  

 

 

 

 

Assaggiare.. Assaporare.. Gustare.. Provare…. tutti i gusti del WEEKEND Montasio DOP

Il 27 ottobre è stato un weekend di super lavoro per i tecnici del Consorzio per la Tutela del formaggio Montasio…

Un mare di degustazioni guidate dai nostri tecnici qualificati che, tra Verona, Milano ed Ancona, si sono occupati di trasmettere i valori del nostro Montasio a moltissime persone interessate ad affinarne la conoscenza.

ANCONA presso la Filotea Store  https://www.filoteapasta.com/ per una degustazione organizzata dal nostro tecnico NEVIO TONEATTO assieme alla Condotta Slow Food di Ancona con il Montasio DOP, i vini dei Colli Orientali ed il Presidio della Mela dei Monti Sibillini.

ANCONA 27 ottobre 2018

La degustazione prevedeva due fasi, la prima di Montasio DOP fresco e mezzano assieme a fettine di mela accompagnati dalla Ribolla Gialla DOP dell’azienda produttrice SCARBOLO http://www.scarbolosergio.com/; la seconda con il Montasio DOP stagionato e stravecchio con una confettura di mele dei Monti Sibillini ed il Verduzzo Friulano DOP sempre dell’azienda produttrice SCARBOLO. Una marea di partecipanti circa 50 persone (iscritti Slow Food,  esperti gastronomi, sommelier, ristoratori, ecc..) molto interessate, per tutte quelle persone che ci hanno chiesto informazioni sulla zona di produzione del Montasio DOP,  il link: http://www.montasio.com/soci/

 

VERONA presso FIERACAVALLI, da 120 anni LA FIERA DI VERONA SCRIVE LA STORIA DEL MONDO EQUESTRE.

VERONA 27 ottobre FIERACAVALLI

Espongono oltre 750 aziende da 25 paesi, con i più prestigiosi marchi internazionali.

Presente il nostro tecnico MAURO GAVA che ha trasmesso la passione ed i valori del nostro prodotto a più di 50 persone entusiaste della degustazione guidata attraverso l’analisi sensoriale del nostro Montasio DOP in abbinamento con il PROSECCO DOC.

 

MILANO tra degustazioni e showcooking, a Golosaria, la più interessante rassegna del gusto italiano che si è tenuta a Milano nel fine settimana –  Il Buono che fa bene.

 

MILANO 27 ottobre GOLOSARIA

Sabato 27 ottobre una degustazione guidata dal nostro tecnico ONAF MAURO GAVA con l’abbinamento di Montasio DOP e vini del Collio dell’Azienda Produttrice GRADIS’CIUTTA https://www.gradisciutta.eu/azienda/ all’interno nell’area eventi FormaggItalia. 

 

Domenica 28 ottobre, nell’area Winetasting Golosaria, i giornalisti e critici enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti hanno condotto: “Vino e formaggi: l’abbinamento memorabile” curato da Tenuta Stella unitamente al Consorzio di Tutela del Montasio.

Showcooking GOLOSARIA

Lunedì 29 ottobre nell’area showcooking Golosaria lo chef Gunnar Cautero dell’Osteria della Stazione di Milano http://www.osteriadellastazione.it/  ha fatto  gustare tutto “Il Buono dei formaggi” in una performance live di alta gastronomia.

 

 

FORMAGGIO MONTASIO BIOLOGICO D.O.P. “LA SISILE”

Enos Costantini

Tempus formadi

Contadini coraggiosi, vacche biologiche e una vecchia latteria

Mala tempora currunt per l’allevamento bovino, anche se non solo per quello (ma qui non si fa politica). Detto in altri termini: ci vuole coraggio, di questi tempi, a fare l’allevatore. Soprattutto a condurre una stalla con numero consistente di capi (100 in produzione e 60 di rimonta) dove ogni errore si paga caro, in termini psicologici e monetari. Ci vuole ancora più coraggio a produrre latte col metodo biologico, 30 quintali al giorno di biancoliquido (un Blanc de Blancs direbbero i francesi che copiano sempre i friulani) deperibile che devono essere smaltiti per sbarcare dignitosamente il lunario e mantenere la famiglia schivando, quando è possibile, tutte quelle tagliole che il cosiddetto “mercato” (La Piovra non è stata solo una serie televisiva) posiziona scientemente su un percorso già di per sé accidentato.

Ci vuole, infine, ancor più coraggio a trasformare in proprio una ingente parte del latte prodotto.

Chi glielo abbia fatto fare ai fratelli Zanello (e famiglia) di Talmassons questo pericoloso passo non lo so. Ne sono contento perché va nel senso di quella che si chiama autonomia alimentare (o sovranità alimentare), del rapporto stretto tra produttore e consumatore e di tante altre altre idee che circolano su alimentazione, ambiente, salute, sostenibilità, ecc. Le idee circolano, ma ci vuole qualcuno che le metta in pratica; non è facile e, più che coraggio, ci vuole temerarietà.

Gli Zanello hanno imparato dalla storia: hanno preso in gestione la storica latteria di Turrida e, nel solco della tradizione, producono formaggio Latteria e formaggio Montasio, col corollario di burro e ricotta. Trasformano giornalmente la metà del latte prodotto (15 q.li) mentre l’altra metà è esitata sul mercato del latte fresco bio.

Una latteria può imprimere un po’ di movimento, anche economico, dopo che la fine della civiltà contadina ha trasformato in sonnacchiosi paesi quelli che erano vivaci centri.

La struttura familiare: i fratelli Franco e Graziano con la moglie di quest’ultimo Paola. Tutti e tre periti agrari diplomati a Cividale. La coppia ha 4 figli, e anche questo significa fiducia nel futuro. Aggiungiamo gli assai attivi “anziani” e arriviamo a quattro adulti impiegati a tempo pieno. Non appartengono alla famiglia il casaro e l’aiuto casaro, ma con questi arriviamo a 6 posti di lavoro. Non è poco coi tempi che corrono; come una piccola fabbrica.

Fondamentale: che cosa mangiano le vacche? Solo ed esclusivamente alimenti di produzione aziendale. Tutto bio: non ci strappano lacrime i venditori di chimica e di mangimi ai quali gli Zanello non staccano più assegni da anni.

Abolito il mais, non per antipatia (ah, il profumo della polenta!), ma a causa delle tanto malfamate micotossine. Via il mais, avanti col sorgo, coltivato in Friuli si può dire da sempre (c’è il sorgo da granella e c’è il sorgo da foraggio). Anche la soia (sì è di origine asiatica, ma è un fagiolo che ci vuole per le proteine) viene prodotta nei campi di Talmassons.

La base dell’alimentazione, essendo le vacche dei ruminanti, rimane sempre il foraggio, e col fieno si abbonda (metà di erba medica e metà di prato stabile). Così si è sicuri che alle vacche arrivino tutti i fattori nutrizionali, anche quelli sconosciuti che i nutrizionisti con tutte le loro provette da biochimici scopriranno forse tra qualche tempo, e forse no. Le vacche stanno bene e salutano.

Latteria: si lavora latte crudo non pastorizzato e non trattato, neanche con lisozima (dicono che è una innocua proteina tratta dall’uovo). Siamo lontani anni luce dai formaggi postmoderni con crosta non edibile e magari trattati in superfice con E235.

C’è un punto vendita annesso alla latteria (via Montello, 7 Turrida di Sedegliano) dove si possono trovare frico, mozzarella e stracchino (ah, la modernità, i sapori giovanilisti…) prodotti da terzi, ma sempre col latte dell’azienda.

Mercato dei latticini prodotti: agriturismi, trattorie e ristoranti regionali, privati. Prontaconsegna, basta fare l’ordine on line o, alla vecchia maniera, telefonare.

I nomi sono importanti: l’azienda è stata denominata La Sisile ‘la rondine’, anche questo un sintomo di ecologia vissuta e un segnale di fiducia nel futuro dell’ambiente e della società.

http://aziendaagricolalasisile.it/formaggio-montasio-biologico/

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Riferimenti:

Latteria: via Montello, 7

33039 Turrida di Sedegliano

tel.: 333 475 6053

e-mail: grazianozanello@alice.it

Azienda agricola “La Sisile

via Sant’Antonio, 36
33030 Talmassons
cell: 335 5250330
tel e fax: 0432 766618