ALTOPIANO DEL MONTASIO: UN LUOGO MAGICO PER GLI AMANTI DELL’HIKING

Hai mai sentito parlare dell’Hiking? Si tratta di un’attività sportiva che in italiano potremmo tradurre come “escursione all’aria aperta”. Il termine inglese deriva da “to hike” che significare camminare. Lo scopo di quest’attività è infatti proprio quello di camminare immersi nella natura, così da far riposare anche la mente. L’Hiking differisce dal Trekking, in quanto quest’ultimo prevede uno sforzo fisico più intenso rispetto al primo. “To trek” vuol dire infatti fare un viaggio lungo. Ecco quindi che il meno impegnativo Hiking può essere una pratica sportiva adatta a tutta la famiglia.

Il Friuli – Venezia Giulia è una Regione ricca di luoghi molto affascinanti perfetti per questa pratica sportiva, uno di questi è l’Altopiano del Montasio, situato sopra Sella Nevea, che si trova a circa 80 km da Udine. L’azione erosiva dei ghiacciai della Val Raccolana ha conferito all’Altopiano il caratteristico profilo, che vede un ampio terrazzamento snodarsi sotto al massiccio dello Jôf di Montasio. Proprio qui, fin dall’antichità, venivano portate a pascolare le vacche, il cui latte era ed è tuttora impiegato per la produzione del formaggio Montasio Prodotto di Montagna.

Nella stagione invernale, l’Altopiano diventa meta prediletta degli amanti del Snow Hiking, che prevede di camminare lungo i sentieri innevati. Nei mesi più freddi, l’area, che si trova 1.500/1.600 m, è spesso interessata da abbondanti precipitazioni nevose, dalle quali deriva appunto il nome “Sella Nevea”. Complice anche la necessità del distanziamento sociale dovuta al diffondersi del Covid-19, negli ultimi tempi le vacanze in montagna all’insegna delle passeggiate nella natura sono diventate molto gettonate, è consigliabile quindi sempre prenotare prima se si intende pernottare sul posto per godersi più giorni di relax e benessere. Praticare attività all’aperto permette infatti di alleviare disturbi quali il diabete, l’ansia e la depressione. In particolare, l’Hiking allena i muscoli e stimola l’ossigenazione e la produzione di endorfine, che hanno effetti benefici sull’umore, una componente fondamentale per vivere in armonia con se stessi.

 

Trend in crescita per la DOP Montasio

I dati di vendita del formaggio Montasio DOP nei primi nove mesi del 2020 hanno registrato un incremento del 7,8%.

“I consumatori si fidano della nostra DOP e il mercato ci premia, ha commentato il Presidente del Consorzio, Valentino Pivetta; il nostro è un formaggio dall’alto valore nutrizionale, legato alla tradizione e di qualità elevata che si distingue per le sue proprietà organolettiche e le caratteristiche di distintività. Si evidenzia, infatti, una crescita del Montasio di media stagionatura – oltre i 150 giorni – quando il formaggio raggiunge più gusto e armonia”.

Il Consorzio sta portando avanti un piano di promozione volto a coinvolgere le principali insegne della GDO del Nord e Centro Italia. Inoltre, una particolare attenzione sarà riservata al settore Horeca e alle Gastronomie specializzate. Si tratta di azioni di marketing che saranno applicate anche in Austria, per tutto il 2021.

Le attività di valorizzazione del brand, implementate dal Consorzio, evidenziano come il formaggio Montasio sia amico della salute e del benessere grazie al suo apporto energetico e alla sua naturale caratteristica di essere privo di lattosio. Una strada tracciata che prosegue attraverso una stretta correlazione con la sostenibilità e la salvaguardia del territorio, tematiche legate al benessere animale, all’educazione nutrizionale per la salute dei consumatori e alla valorizzazione delle produzioni locali. Aspetti fondamentali per la DOP Montasio la cui qualità, data anche dalla provenienza delle materie prime, è indissolubilmente legata alla zona di produzione.

 

Montasio DOP: la storia di un amore per la tradizione

La storia del formaggio Montasio dimostra come l’impegno, la costanza e la passione possano portare alla nascita di una tradizione, capace di trasmettersi di generazione in generazione. Come tutte le storie che si rispettano, anche quella del Montasio deve essere analizzata nei suoi elementi principali: i personaggi coinvolti, le azioni compiute, il luogo e il tempo in cui si svolge il nostro racconto.

La storia del caratteristico formaggio italiano origina dalle persone che, nel corso degli anni, ne hanno messo a punto le tecniche di produzione. Si tratta di una collettività che con dedizione si è presa cura del territorio, strettamente legato alla produzione del Montasio. Il mestiere del casaro non può esistere, infatti, se prima le vacche non vengono portate a pascolare e non si sfalciano i prati per avere una riserva di fieno. Oggi come allora, la cura del bestiame prevede responsabilità e impegni improrogabili: gli orari devono essere strettamente rispettati, sia per la mungitura sia per l’alimentazione degli animali; spesso può capitare di passare notti insonni di fronte ad un parto impegnativo; inoltre, è di fondamentale importanza prevenire in modo corretto o, purtroppo, far fronte alle malattie che sopraggiungono senza preavviso.

Introducendosi di più nell’ambientazione della storia del Montasio, si rileva come il nome di questo formaggio derivi dalla sua prima zona di produzione, ossia il massiccio del Montasio, delimitato dai corsi del Fella a ovest, dall’Isonzo a est e comprendente la Val Raccolana verso sud. Con gli anni però la zona di produzione del formaggio Montasio si è espansa in tutto il territorio delle province di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste; e in tutto il territorio delle province di Treviso e Belluno ed in parte le province di Venezia e Padova.

Per ricostruire la storia del Montasio occorre fare riferimento a un prezzario della città di Udine risalente al 1773, relativo alla vendita delle merci grasse, dove compare per la prima volta il “Montasio Vero”. Inoltre, a sostegno di questo ritrovamento, nella zona della Carnia a metà dell’Ottocento erano già sorte numerose latterie sociali, per arrivare alla fine del secolo a registrare circa 96 latterie in tutta la provincia di Udine. Ma le sue origini sono molto più antiche: proprio nell’altopiano del Montasio sono state trovate testimonianza della produzione del Montasio fin dal 1200, presso l’abbazia dei monaci benedettini di Moggio Udinese, dove venivano affinate le prime tecniche di produzione per trovare una più comoda modalità di conservazione del latte e combattere la carenza di cibo dell’inverno. Nel corso dei secoli la storia del Montasio si è evoluta fino al riconoscimento come “tipicità” nel 1955, per poi ottenere la Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1986 ed, infine, la Denominazione di Origine Protetta dieci anni dopo.

Si può concludere, quindi, come la storia del formaggio Montasio sia la dimostrazione dell’amore e della passione che tutti i giorni i malgari manifestano per il territorio, per le persone, per gli animali, nonché per una tradizione, che si rinnova di anno in anno rimanendo sempre fedele a se stessa.

Montasio: bilancio positivo e vendite in crescita

Incremento delle vendite del + 8,41% con 888.168 forme vendute e della produzione, la cui previsione iniziale era di 713.864 forme, a fine anno è arrivata a quota 838.568, segnando un + 17,47%. Questi i dati incoraggianti emersi dal recente bilancio d’esercizio 2019 del Consorzio per la tutela del formaggio Montasio DOP.

“Grazie al lavoro svolto in questo periodo si evidenziano i primi importanti segnali sul piano dell’accreditamento e di costruzione del valore sul prodotto – ha dichiarato Valentino Pivetta, riconfermato al vertice del Consorzio di tutela del formaggio Montasio Dop per il prossimo triennio; abbiamo operato sulle caratteristiche di distintività che rendono il nostro formaggio unico e non omologato, guidati anche dalla consapevolezza che il consumatore al quale ci rivolgiamo è sempre più evoluto. Il nostro più importante obiettivo oggi – puntualizza il Presidente – rimane quello di dare sempre più valore al Montasio per trovare una collocazione del nostro formaggio sul mercato ad un prezzo sufficientemente remunerativo”.

Nell’arco dei prossimi anni il Consorzio intende intensificare le attività di promozione negli spacci dei propri caseifici, nella distribuzione organizzata e nel settore horeca, senza tralasciare il supporto informativo alle vendite online. “Attraverso la collaborazione e al rafforzamento del rapporto con le istituzioni (Regione, Ersa, Cluster AgroAlimentare, Agrifood, Università, Camere di Commercio, etc,) il Montasio è tornato ad avere un ruolo di riferimento nell’eccellenza casearia regionale – aggiunge il direttore del Consorzio, Renato Romanzin. Proprio con le istituzioni stiamo collaborando nel consolidamento dell’originale tipicità e dell’identità della Dop Montasio che noi, come Consorzio, stiamo attualmente custodendo con lo scopo di poter rispondere alle esigenze di sostenibilità, tutela del benessere animale, tradizione, qualità percepita e innovazione, nella massima salvaguardia e presidio della sicurezza alimentare”.

Anche l’Assessore alle Risorse Agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier, ha espresso apprezzamento per l’attività svolta in questi anni da parte dell’Ente Consortile, puntualizzando come la Regione si sia fortemente impegnata sull’unica dop lattiero casearia del Friuli Venezia Giulia che ha una sua forte valenza e connotazione storica. Ci ha tenuto inoltre a ribadire che c’è tutto l’interesse a valorizzare una produzione agroalimentare che mantenga un carattere fondamentale di distintività e quindi di non omologazione. Una tutela delle produzioni che non può però prescindere dal garantire le filiere dalle quali provengono.
Intanto anche i dati relativi al primo semestre del 2020 offrono segnali incoraggianti confermando un trend in crescita con un incremento ulteriore delle vendite.

Il Montasio DOP: buono per tutta la famiglia.

Il formaggio è uno tra gli alimenti con più varietà di sapori, aromi e valori nutrizionali al mondo, grazie alle diverse tipologie di lavorazioni individuate nei secoli, che rendono la stessa materia prima, ossia il latte, un nuovo alimento con caratteristiche nutrizionali adatte per ogni fascia d’età.

Il formaggio, quindi, essendo un concentrato di tutte le qualità nutritive del latte, diventa un’ottima fonte di proteine e di calcio, minerale indispensabile per i processi di crescita del nostro organismo, dalla formazione e dal mantenimento delle ossa e dei denti alla trasmissione degli impulsi nervosi, o ancora per la contrazione dei muscoli, la coagulazione del sangue e tanto altro.

Per queste ragioni, l’apporto ideale di calcio deve essere studiato con attenzione all’interno dei pasti familiari, dove i diversi componenti, con età differenti, hanno necessità diverse: il fabbisogno aumenta, infatti, nella fase adolescenziale e in tarda età.

Ma approfondiamo meglio i giusti valori nutrizionali adatti alle esigenze di ogni membro della famiglia. Per il bambino appena nato, ovviamente non esiste variante migliore del latte materno; mentre, i bambini da due anni in poi cominciano a variare la propria dieta e a provare il piacere di assaggiare alimenti diversi e più saporiti: è qui che un bicchiere di latte la mattina rimane sempre un ottimo modo per iniziare con grinta la giornata. Invece, per i pasti principali, soprattutto il pranzo, si consiglia di utilizzare formaggi freschi, ma con un alto valore di proteine ed una bassa dose di grassi. Per questo, si consiglia il Formaggio Montasio Fresco, stagionato da 60 a 120 giorni, con un sapore morbido e delicato ed un apporto di grassi inferiore rispetto alle altre stagionature, che conferisce una dose di 740 mg di calcio per 100 g di prodotto.

La fase adolescenziale, dai 10/12 anni in poi, invece è quella in cui il corpo ha il fabbisogno energetico più alto. Fondamentale diventa la prima colazione, che deve essere abbondante e ricca di diversi ingredienti, dove il latte la fa ancora da padrone, accostato a cereali, biscotti, frutta fresca o marmellata. Per garantire, il giusto apporto di proteine, durante i pasti principali è buona abitudine utilizzare porzioni di formaggio più stagionato, come il Montasio Stravecchio, perché più ricco di calcio, con 850 mg per 100 g di formaggio.

Anche con l’aumentare dell’età, in particolare dai 60 anni, è importante accrescere le dosi di formaggio. È necessario, infatti, assicurarsi sempre il giusto apporto nutritivo per potenziare lo scheletro e i muscoli, con una regola semplice: poche calorie, e via libera alle proteine e al calcio. In questa fase l’apporto giornaliero consigliato di Ca varia tra i 1200 mg ed i 1500 mg e, in quest’ottica, si consiglia una dose giornaliera di Formaggio Montasio Stravecchio, che presenta i valori nutrizionali più alti di calcio e proteine.

In ogni periodo della vita, è utile comprendere le necessità del proprio corpo, così da poter valutare con attenzione i valori nutrizionali degli alimenti che si sceglie di mettere nel piatto. Prendersi cura della propria alimentazione, con attenzione per i cibi sani e con il giusto equilibrio è fondamentale ad ogni età. Il Formaggio Montasio, naturalmente privo di lattosio e gluten free, con la sua equilibrata composizione nutrizionale tra acqua, lipidi e proteine, è la scelta ottimale per tutti i membri della famiglia e per tutte le età, grazie alla sua alta digeribilità.

 

Covid-19 ed effetto Cocooning: le nostre Malghe come meta per le vacanze estive 2020 

L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 avrà un’influenza di lungo termine sulle abitudini di consumo degli italiani, anche per quanto riguarda il turismo. Secondo gli esperti, infatti, l’estate 2020 sarà caratterizzata da un turismo slow, che privilegia mete non tanto distanti dalla propria abitazione e presta grande attenzione alla sicurezza. Una tendenza, definita “effetto cocooning”, che preferisce il kilometro zero e, in particolare, le destinazioni dove il rischio di assembramento è più basso, come gli itinerari naturalistici delle nostre montagne.

 

Tra le mete più piacevoli dal punto di vista paesaggistico, c’è sicuramente l’Altopiano del Montasio, che d’estate si colora del verde dei prati dove le mucche sono lasciate libere di pascolare. Proprio qui nasce il Montasio Prodotto di Montagna. Per rientrare in questa classificazione, il formaggio deve essere prodotto con latte crudo raccolto, lavorato e stagionato per minimo 60 giorni in un’area compresa nella zona di produzione indicata dal Consorzio di Tutela che si trova sopra i 600 metri di altitudine. Il gusto genuino di questo formaggio si sposa a preziose proprietà nutritive. L’apporto di calcio, proteine, fosforo, ferro e vitamine, insieme all’alta digeribilità, rendono il Montasio un alimento adatto alle persone di tutte le età.

 

Attraverso i suggestivi sentieri che partendo da Sella Nevea si snodano tra i boschi di abeti passando per la Casera Larice e il Rifugio Brazzà, è possibile riscoprire il profumo del ginepro e del pino mugo e immergersi in un ambiente incontaminato ancora capace di far emozionare. In un periodo in cui anche il turismo si fa più lento e il silenzio delle baite di montagna vince sulla rumorosità dei resort affollati, le famiglie possono godersi la natura e la buona cucina, capaci di sollevare lo spirito e caricare il corpo di nuove energie.

 

Hamburger con Formaggio Montasio DOP: la merenda buona e sana

L’hamburger è un piatto così apprezzato da persone di tutte le età e nazionalità che gli è stata dedicata perfino una Giornata Mondiale: il 28 maggio. Ma non tutti gli hambuger sono uguali, a fare la differenza sono infatti le materie prime con le quali sono preparati. La scelta migliore è di sicuro quella degli ingredienti del territorio, che ne garantiscono l’alta qualità.

Ecco un’idea veloce per una merenda gustosa e allo stesso tempo ricca di sostanze nutritive: l’Hamburger Montasio DOP & Radicchio. Il procedimento è molto semplice e consiste nel lavare e tagliare a spicchi mezzo cespo di radicchio, che va poi cotto alla piastra. In seguito, si procede con la cottura a piacere di un hamburger di vitello, di 50 gr di pancetta fino a renderla croccante e di 50 gr di Montasio fresco tagliato a strisce. Non resta che tagliare a metà un panino fresco e tostarlo leggermente prima di inserirvi tutti gli ingredienti cotti in precedenza.

Per chi non ama la carne, è possibile preparare u

n Hamburger Veggie con Montasio DOP. Come ingredienti si possono usare mezza melanzana, una zucchina e mezzo peperone da lavare accuratamente e tagliare a striscioline prima della cottura alla piastra. Basta poi aggiungere 50 gr di Montasio passato per qualche minuto sulla piastra e inserire il tutto in un buon panino.

Poiché tale formaggio è naturalmente privo di lattosio, gli hamburger con Montasio sono una merenda ideale per chi è intollerante a questo zucchero. Occorre fare attenzione però anche al panino, andando a verificare sempre tra gli ingredienti che non contenga lattosio.

 

 

 

 

 

Montasio DOP & Dieta Mediterranea: una scelta di benessere da far conoscere alle generazioni future

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della ricerca VA.BENE – DOP IGP Valore Benessere realizzata dalla Fondazione Qualivita con la collaborazione di Nutrafood, il Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutraceutica e Alimentazione per la Salute dell’Università di Pisa, e con il supporto del Ministero delle Politiche Agricole, che ha certificato dal punto di vista nutrizionale e salutistico tutto il valore dei prodotti di origine protetta e Indicazione Geografica. Nello specifico, i ricercatori hanno analizzato le valenze del paniere DOP IGP italiano attraverso le evidenze della ricerca accademica/scientifica italiana, le buone pratiche del settore e i contenuti della comunicazione mediatica. Attraverso un dossier ricco di risultati positivi ed evidenze scientifiche l’indagine ha permesso, quindi, di valorizzare ancora di più le caratteristiche di salute e benessere delle eccellenze italiane, come il Montasio DOP.

Questo importante risultato coinvolge e soddisfa il Consorzio di Tutela del formaggio Montasio , che ha portato avanti un importante lavoro dal punto di vista della ricerca per migliorare il benessere dei consumatori e la sostenibilità dell’intera filiera. “Si tratta di un lavoro continuo e costante” ha sottolineato il responsabile marketing dell’Ente, Renato Romanzin “che dovrà essere maggiormente diffuso a livello comunicativo in modo da rendere il consumatore sempre più cosciente di quello che mette nel carrello della spesa. Un messaggio che assume oggi più che mai un significato rilevante proprio nell’ottica di incentivare il consumo dei prodotti locali”.

Il Consorzio ha realizzato e realizza costantemente formazione, attività didattiche ed eventi che passano per la valorizzazione salutistica , a livello di contenuti, dei valori nutrizionali e nutraceutici del prodotto, conducendo e partecipando a studi e ricerche accademiche frutto di un impegno congiunto delle imprese e delle Istituzioni scientifiche costantemente  orientati alla tutela e alla difesa della salute del consumatore. L’educazione nutrizionale è per il Consorzio un aspetto di primaria importanza, che va valorizzato e fatto comprendere soprattutto alle nuove generazioni.

 

Il benessere e la sostenibilità della Dieta Mediterranea corre sul filo dei prodotti DOP e IGP

I vantaggi per il nostro organismo derivanti da una sana alimentazione e, in particolare, dalla dieta mediterranea sono ormai noti, ma ora, grazie allo studio “VA.BENE – DOP IGP Valore Benessere”, sono stati finalmente analizzati in maniera completa il valore nutrizionale e nutraceutico e gli elementi di sostenibilità del paniere dei prodotti agroalimentari DOP IGP italiani.

La ricerca, che è stata realizzata dalla Fondazione Qualivita con la partecipazione di Nutrafood, il Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutraceutica e Alimentazione per la Salute dell’Università di Pisa, con il supporto del Ministero delle politiche agricole, ha permesso di valorizzare ancora di più le caratteristiche di salubrità delle eccellenze italiane, come il Montasio DOP. Nello specifico, i ricercatori hanno analizzato le valenze del paniere DOP IGP italiano attraverso le evidenze della ricerca accademica/scientifica italiana, le buone pratiche del settore e i contenuti della comunicazione mediatica.

Negli ultimi 10 anni, infatti, le IG italiane hanno portato avanti un importante lavoro dal punto di vista della ricerca per migliorare il benessere dei consumatori e la sostenibilità dell’intera filiera. Si tratta di un’evoluzione che merita di essere maggiormente veicolata a livello comunicativo, in modo da rendere l’utente finale sempre più cosciente di quello che mette nel carrello della spesa.

“Il progetto di ricerca non si limita ad approfondire le peculiarità strutturali del comparto sui temi benessere, sostenibilità e valori nutrizionali”, ha detto Mauro Rosati, Direttore Generale della Fondazione Qualivita, “ma afferma i prodotti DOP IGP come pilastri della Dieta Mediterranea e intende aprire nuove strade e fornire ulteriori spunti per la loro valorizzazione. In questo senso si pone come uno strumento al servizio di tutti i soggetti coinvolti nella valorizzazione delle IG italiane, suggerendo le linee guida per implementare le azioni di ricerca e comunicazione e focalizzando l’attenzione su aspetti fino ad oggi poco esplorati come il notevole impegno della ricerca accademico-scientifica sul fronte delle IG, il ruolo importante dei prodotti DOP IGP nella Dieta Mediterranea come asset strategico per la comunicazione”.

L’aspetto della ricerca scientifica e dell’importanza dell’educazione nutrizionale è ritenuto fondamentale anche dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Montasio DOP, un alimento dall’alto valore nutritivo e con una composizione equilibrata: 32-36% di acqua, 32-34% di lipidi, 24-26% di proteine, che lo rendono ideale da gustare in ogni momento.

Il formaggio concilia il sonno?

Forse non tutti sanno che in Italia il disturbo del sonno è sempre più diffuso: oltre 9 milioni di italiani soffrono di insonnia cronica e oltre il 45% della popolazione soffre di insonnia acuta o transitoria.

Sono state eseguite molte ricerche per capire come poter ridurre l’utilizzo di soluzioni artificiali, quali i sonniferi, e uno degli aspetti più approfonditi è stata la tipologia di alimentazione dei soggetti. È noto che uno stile di vita sano sia di fondamentale importanza per il benessere psico-fisico della persona, ma non solo: esistono alcuni alimenti che, a differenza di altri, producono naturalmente un aminoacido essenziale, il triptofano, che promuove la fisiologica produzione di due sostanze endogene, mediatrici del sonno, ossia la melatonina e la serotonina.

Gli alimenti in questione sono soprattutto proteici, come il latte ed i suoi derivati, la carne e le uova, oppure i cereali integrali o la fretta fresca e quella secca.

Per quanto riguarda i latticini, quali sono quelli maggiormente consigliati? In quali quantità? Innanzitutto, esistono un paio di miti da sfatare. Degli studi hanno dimostrato che bere un bicchiere di latte fresco, magari anche caldo, non aiuta chimicamente parlando, la prevenzione dell’insonnia, essendo spesso solo un fattore psicologico: evoca, infatti, sensazioni ed emozioni infantili, che a loro volta rimandano ad un profondo rilassamento psichico. Inoltre, dando per accertata la tolleranza al lattosio, il fattore calore porta l’elemento proteico del latte fresco a creare un effetto di acidità nello stomaco, rendendo il tutto meno digeribile.

Alla luce di tutto ciò, si può affermare che i formaggi che si consiglia di assumere la sera sono soprattutto quelli più stagionati, ma che hanno un apporto minore possibile di grassi e sale. Per questo, per migliorare la qualità del sonno, è meglio optare per il Formaggio Montasio Stagionato, che rappresenta il perfetto equilibrio tra le varie pozioni per quanto riguarda il necessario apporto di grassi e sali nel prodotto. Infine, per quanto riguarda la quantità corretta, essa non deve superare i 40/45 grammi di formaggio. Infatti, un ulteriore motivo per il quale si preferiscono gli stagionati è che i formaggi freschi, per ottenere lo stesso effetto, richiederebbero un apporto minimo di 250/300 grammi di prodotto, già superiore alla quantità giornaliera necessaria dall’organismo.